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Referendum: diciamo 4 sì: L'importanza di far tornare l'acqua un bene comune!
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di Alex Zanotelli*

Referendum: diciamo 4 sì: L'importanza di far tornare l'acqua un bene comune!

Il mio è prima di tutto un appello perché tutti gli italiani si rechino il 12 e 13 giugno a votare per i 4 referendum. Soprattutto per quello per l'acqua. Anche per questio questito serviranno 25 milioni di voti. Non esitiamo se vogliamo far far tornare questo elemento prezioso per la vita, un bene comune.  Capirete che per me il cuore dei referendum è l'acqua, madre di tutta la vita sul nostro pianeta. L'acqua è la vita! Il Parlamento italiano, primo in  Europa e forse nel mondo, ha dichiarato l'acqua una merce (Decreto 23bis del 06/08/2008 e Legge Ronchi del 19/11/2009) . Come abbiamo fatto a privatizzare la madre della vita? Vi verrebbe mai in mente di privatizzare vostra madre? Purtroppo l'acqua è diventata oggi, per il mercato, “l'oro blu”, proprio come il petrolio lo è stato nel ventesimo secolo. Un potere mafioso ed immorale si sta impossessando dell'acqua del pianeta perché consapevole della sua indispensabilità e anche della sempre minore disponibilità. Solo il 3% dell'acqua del pianeta è potabile e il 2,70% viene usato dall'agribusiness. Ci rimane solo lo 0,30 della disponibilità totale su cui le multinazionali, come Veolia e Suez, stanno cercano di mettere le mani sapendo che questo bene preziosissimo per l'umanità andrà sempre diminuendo sia per l'aumento demografico sia per il riscaldamento del pianeta (2 gradi in più). Secondo gli scienziati questo riscaldamento provocherà lo scioglimento dei ghiacciai e dei nevai e la perdita di fonti idriche insostituibili. Ecco perché è in atto questa corsa per accaparrarsi l'acqua. E' una guerra culturale, politica, sociale dal cui esito dipende la nostra democrazia. Scrive Roberto Lessio nel suo libro “All'ombra dell'Acqua” in uscita nei prossimi giorni: “Tra i tanti processi di privatizzazione , quello dell'acqua è il più criminale perché è il più disonesto , il più sporco e pericoloso per l'esperienza umana”. Vuol dire bollette salatissime nel nord del mondo (il privato deve guadagnare) e milioni di morti di sete nel sud del mondo. Ecco perché il referendum è così importante con quelle due domande che sono un vero pugno nello stomaco a questo odioso mercato:
1°) L'acqua è un bene comune di non rilevanza economia  e quindi chiediamo che sia abrogato l'art. 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 n.112  varato dal governo Berlusconi
2°) Togliere il profitto dall'acqua contro il codice dell'ambiente varato dal centrosinistra.
Noi chiediamo due SI' a queste domande: è questione di vita o di morte. Diciamo si alla vita e alla democrazia.

* Comunità missionaria dei Comboniani

"Condividiamo parola per parola la riflessione di padre Zanotelli, prete e uomo di grande sensibilità civile". Così commenta Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. "E ribadiamo la necessità di una maggiore informazione per i referendum, dal momento che le schede informative, praticamente incomprensibili e trasmesse a tarda notte, non contribuiscono affatto ad una conoscenza dei quesiti. E facciamo appello a tutti affinchè ne parlino, agli artisti chiedendo loro di dedicare un'ora del loro tempo o uno spazio dei loro spettacoli, ai siti e ai blog affinchè da lunedì aprano le loro pagine con l'invito al voto.

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