di Giorgio Santelli*
Il premio Alpi ha iniziato la sua 17esima edizione ieri a Riccione. Una edizione orfana di Giorgio Alpi che se ne è andato nel luglio scorso senza avere ottenuto la verità su Ilaria e Miran uccisi a Mogadiscio nel marzo del 1994. Ma è questa anche la prima edizione senza un altro amico del Premio: Roberto Morrione. E nella presentazione dell'edizione Giorgio e Roberto sono stati ricordati piú volte. Il Premio va avanti, anche per loro. E si apre con due mostre; la prima sulla Somalia. Scatti in bianco e nero per raccontare il Paese che le Nazioni Unite definiscono il piú pericoloso al mondo. Le foto di Fulvio Zubiani colgono momenti di lavoro e vita quotidiana, soffermandosi sul valore della maternità. Una mostra organizzata in collaborazione con il Cesvi ed Echo che si occupano di cooperazione internazionale. La seconda mostra ha invece a che vedere con i temi sviluppati dalla stampa quotidiana. Immaginate una rassegna stampa di tutte le pagine di tutti i quotidiani in un giorno a caso. Quel giorno è il 15 maggio di quest'anno. Immaginate che ci si interroghi sullo spazio dedicato alle donne, alle notizie che ne parlano. Ed ora immaginate un tunnel nero con ai lati riprodotte tutte le pagine dei quotidiani italiani su cui restano impresse solo foto, nomi e articoli dedicati alle donne. Bene, il tunnel resta completamente nero e tutti gli articoli, nomi e foto non riescono nemmeno a riempire, compattare tutte insieme, poche pagine di quotidiano. E quei pochi pezzi o trafiletti sono di cronaca nera, gossip e cronaca rosa. Anche politica, ma giusto perché si era in campagna elettorale e la candidatura di Letizia Moratti faceva clamore. Il Premio, ovviamente, non é solo mostre. In questa edizione ampio spazio alla politica internazionale, alla vicenda libica e alle rivoluzioni del Maghreb. E la sera, alle 23,30, anche Anno Zoro, con Diego Bianchi - Zoro, per l'appunto - e, special guest Sandro Ruotolo. Tra il serio e il faceto la domanda ricorrente é che fine fará Anno Zero. E le parole di Ruotolo sono state chiare. Si sta andando verso La7. Ormai manca davvero poco. E chissá, magari la risposta arriverà proprio domani sera all'iniziativa organizzata da Santoro e gli altri per i 110 anni di storia della Fiom.
*Tratto da Rainews24