di Vittorio Emiliani
Caro Articolo 21,
credo che stavolta dovrò querelare anch'io per la lontana "bufala" delle riunioni tenute in casa Zaccaria per pianificare la campagna Rai contro Berlusconi nella primavera 2001. Sul "Giornale" Mario Giordano mi cita, quale componente del CdA Rai, fra i partecipanti, con Zaccaria e Balassone, all'immaginaria riunione di allora e ci aggiunge una frase molto pesante: la cena andò avanti "tra un piatto raffinato e l'altro, senza parlare di cocuzze, ma almeno di soldi". Di quali soldi di grazia? Ci ha già provato il "Foglio" con una vignetta di Vincino (me ne dispiace per lui, disegnatore satirico a volte geniale) a dare a Zaccaria e a me dei "tangentisti" per la mancata vendita, cancellata dal ministro Gasparri, del 49 % di Rai Way a Crown Castle ed è stato condannato fino in Cassazione, in sede penale (la causa civile è in corso).
Vorrei anche ricordare che Bruno Vespa, non so se più malaccorto o più scorretto, riprese la notizia fasulla della famosa riunione da una rubrica anonima firmata Pittbull comparsa sul mensile "Prima Comunicazione". Un giornalista del suo livello che si avvale di fonti anonime...Glielo rinfacciai in una lettera molto dura pubblicata sul "Corriere della Sera" e lui ammise sullo stesso quotidiano il grave scivolone deontologico.
E se poi nel 2001 la falsa notizia di quella riunione mai avvenuta fosse stata data apposta a persona nota come "gola profonda" della Rai affinché la diffondesse per poterlo così sbugiardare? Se si fosse trattato cioè di quello che a Milano viene chiamato un "saltafosso"? Nel quale caddero l'anonimo Pittbull, Bruno Vespa e ora Mario Giordano. Giganti della comunicazione.
Un divertito saluto
Vittorio Emiliani