di Giuseppe Giulietti*
No, neanche questa volta ho votato il rifinanziamento delle missioni italiane all’estero. Non ho votato perchè ormai è diventato un appuntamento rituale, scontato, una sorta di voto telecomandato con tanto di “pilota automatico”; le ragioni originarie delle missioni sono ormai scomparse nelle nebbie. Il generale Fabio Mini, non certo sospettabile di essere un militante dei centri sociali, ha segnalato il fallimento quasi totale della missione in Afghanistan e l’assenza di una qualsiasi strategia di uscita da quel pantano.
Non ho votato perchè trovo non più tollerabile che tutti quei parlamentari che invocano l’obiezione di coscienza quando si tratta di affrontare i temi relativi al fine vita, alle coppie di fatto, alla sessualità, non trovino mai il tempo e la voglia di manifestare un minimo sussulto etico quando si debbono affrontare questioni altrettanto “eticamente sensibili”. Eppure alcuni di loro hanno sempre in tasca una citazione del Papa, dei vescovi, dei preti, evidentemente non hanno archiviato quelle relative alla pace, alla guerra, alla immigrazione, alla solidarietà con gli ultimi della terra.
Non ho votato perchè questo provvedimento è diventato una sorta di “Milleproroghe”, un bidone nel quale si butta dentro di tutto, missioni militari, condoni, convenzioni con la rai, provvedimenti per la Guardia di Finanza…
Non ho votato, infine, perchè la legge recita “Provvedimenti per la cooperazione alla sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonchè delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia..”: ebbene lo stanziamento previsto prevede la destinazione del 97% delle risorse a favore delle missioni militari e solo un 3% a favore delle attività di pace e di cooperazione.
Almeno cambiassero il titolo!
* Pubblicato su Il Fatto Quotidiano