di Redazione
"Tutto come previsto, Paolo Ruffini è stato spinto alla porta della Rai e andrà a la7 che ha compiuto una scelta intelligente e saggia. Ci sembra giusto ringraziare Ruffini che in questi anni ci ha regalato straordinarie serate di libertà e per questo ha pagato. Spetta ora alla Rai dimostrare che al suo posto andrà chi saprà difendere l'autonomia, l'identità e la libertà dagli assalti delle logge di turno". Lo affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. La Rai, concludono, al posto di esprimere rammarico, avrebbe dovuto operare affinchè ciò accadesse. Ma nulla è stato fatto.
"Chiunque voglia bene alla Rai farebbe a leggere con attenzione le parole che Fazio e Floris hanno dedicato a Raitre e al direttore Paolo Ruffini chiedendogli di restare. Inutile far finta di nulla, l'eventuale uscita di Ruffini come già accaduto per Michele Santoro sarà il frutto di una provocatoria, insistente, continua campagna di mobbing che ha preso di mira Ruffini, l'intera rete tre e tutti quegli artisti e programmi indicati nelle liste di proscrizione di Trani". Lo affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. "E chissà cosa verrà fuori nelle carte processuali di Napoli e di altre procure. Prima di festeggiare eventuali dimissioni "spintanee" di Ruffini il gruppo dirigente Rai farà bene a fare, di tutto di più, per impedire una cacciata mascherata da dimissioni".
Tv/ Idv: Ruffini lascia la Rai, vince il metodo Bisignani
Orlando: Congratulazioni al neo direttore di La7
"Con l`abbandono dell'azienda pubblica da parte di Ruffini vince il metodo Bisignani. Da quando è arrivato il nuovo direttore generale, inoltre, è un continuo `Vieni via con Lei`". E` quanto afferma in una nota il portavoce dell`Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: "La Rai ha perso via via tutti i pezzi migliori che hanno fatto la fortuna dell`azienda, professionisti che hanno avuto la colpa di non essersi piegati alle logiche di potere berlusconiane Lorenza Lei in questo sta faceondo un'ottimo lavoro. L'azienda è piena di debiti e si lanciano andare i pezzi pregiati autori di trasmissioni in grado di racogliere ingenti introiti".
"Facciamo le nostre congratulazioni al neo direttore de 'La7' augurandogli di portare avanti l`incarico ricevuto con la serietà e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto e convinti che farà la fortuna della Rete", conclude Orlando.
TV: RUFFINI; ZAVOLI, ORA RAI PIU' DEBOLE NEL COMPLESSO
'Con il venir meno del contributo di Paolo Ruffini ai valori del Servizio pubblico la Rai non rinuncia solo a un dirigente di prestigio, ma s'indebolisce nel suo complesso'. Lo dice il senatore Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, in una dichiarazione all'ANSA, in merito al passaggio del direttore di Rai3 a La7.
'Occorre una piu' sollecita, previdente ed efficace percezione del pericolo - aggiunge Zavoli - che queste rinunce rappresentano anche in ordine al piu' generale problema di un risanamento che l'Azienda non puo' lasciare alle controversie legali o alle legittime lusinghe che altri esercitano sui suoi piu' reputati professionisti'.
RAI: RIZZO NERVO, RUFFINI VA A RETE CONCORRENTE PIU' TEMIBILE
Il direttore uscente di Rai3 Paolo Ruffini "piu' di altri aveva il senso del servizio pubblico sapendo coniugare la qualita' al successo di ascolti". Lo dichiara il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, secondo cui "non aver fatto nulla per trattenere Paolo Ruffini e' gravissimo e dimostra il totale disinteresse dell'azienda verso il prodotto ed il valore dei suoi dirigenti". Il consigliere di area Pd aggiunge che "mentre si assiste, ad esempio, in silenzio alla devastazione del TG1" si sono create le condizioni perche' Ruffini lasciasse l'azienda. Per Rizzo Nervo "trattenere Ruffini sarebbe stato invece semplicissimo", vale a dire che l'azienda avrebbe appoggiato il suo lavoro in Rai. "Cosi' non e' stato e oggi assistiamo all'epilogo di una vicenda il cui mandante era stato gia' rivelato dalle intercettazioni di Trani. Pur di perdere Ruffini si e' accettato che andasse a dirigere la rete che e' diventata la piu' temibile concorrente proprio di Rai3. Per questo il 'rammarico' e gli auguri espressi dall'azienda sembrano essere piuttosto lacrime di coccodrillo".
RAI: VAN STRATEN, ASSOLUTA STUPIDAGGINE IO SUCCESSORE RUFFINI
Una "assoluta stupidaggine". Cosi' Giorgio Van Straten, consigliere Rai, replica alle voci circa una sua candidatura alla successione di Paolo Ruffini al vertice di Rai3. "Gli amministratori devono fare gli amministratori e basta", aggiunge. Indiscrezioni raccolte dall'AGI dicono pero' che le voci in proposito sono insistenti, ovvero il consigliere di area Pd sarebbe nella rosa dei nomi forti per la direzione della rete (un altro nome che circola e' quello di Nino Rizzo Nervo, altro consigliere Rai di area Pd).
"E proprio da amministratore - sottolinea intanto Van Straten - giudico un grave danno per la Rai che Ruffini sia passato a La7 e ritengo che l'azienda non abbia fatto tutto quello che poteva e doveva per trattenerlo. Alla luce di tutto questo diventa necessario e improcrastinabile firmare il contratto di Milena Gabanelli e risolvere le ultime questioni su 'Parla con me' in modo da portare il contratto nel primo cda di settembre, impedendo un ulteriore indebolimento di Rai3".
TV: RUFFINI; PARDI, DOVE HA FALLITO MASI STA RIUSCENDO LEI
ROMA, 6 AGO -'Le lacrime di coccodrillo della Rai sull'addio di Ruffini suonano stonate. I vertici dell'azienda prima hanno fatto di tutto per mandarlo via, con pressioni indebite e tentativi di intromissione nelle scelte, ora fanno sapere di essere rammaricati con un atteggiamento fariseo e ipocrita senza limiti'. Lo ha detto il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi.
'Ruffini fara' volare La7 ma la sua partenza avra' sicuramente gravi ripercussioni - sottolinea Pardi - sulla qualita' dei programmi della Rai, esattamente come chiede da tempo il presidente del Consiglio. Dove aveva fallito Masi sta riuscendo Lorenza Lei che, come avevamo previsto, e' molto piu' pericolosa del suo predecessore perche' conosce perfettamente i meccanismi dell'azienda che dirige: in due mesi - conclude Pardi - ha chiuso due colpi, Santoro e Ruffini. Siamo sicuri che non e' finita qui'.
NINO RIZZO NERVO, RUFFINI VA A RETE CONCORRENTE PIU' TEMIBILE
Non aver fatto nulla per trattenere Paolo Ruffini è gravissimo e dimostra il totale disinteresse dell'azienda verso il prodotto ed il valore dei suoi dirigenti". Lo scrive in una nota il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo. "Mentre si assiste, ad esempio, in silenzio alla devastazione del Tg1 – rimarca Nizzo Nervo - si sono create le condizioni affinchè lasciasse l'azienda il direttore che più di altri aveva il senso del servizio pubblico sapendo coniugare la qualità al successo di ascolti . Assistiamo all'epilogo di una vicenda il cui mandante era stato già rivelato dalle intercettazioni di Trani. Pur di perdere Ruffini si è accettato che andasse adirigere la rete che è' diventata la piu" temibile concorrente proprio di Rai3.
GIORGIO MERLO: FUGA RUFFINI E' INGIUSTIFICATA
"La fuga di Ruffini dalla Rai non e' certamente una bella notizia per il servizio pubblico. Per onestà intellettuale, però, spiace rilevare che la scelta di Ruffini è del tutto personale e non legata a decisioni dell'azienda. Del resto, e' a tutti evidente la netta discontinuità rispetto al recente passato intervenuta ai vertici aziendali". Lo dice il vice presidente della Commissione Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, Pd.
Con l`abbandono dell'azienda pubblica da parte di Ruffini vince il metodo Bisignani. Da quando è arrivato il nuovo direttore generale, inoltre, è un continuo `Vieni via con Lei`". E` quanto afferma in una nota il portavoce dell`Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: "La Rai ha perso via via tutti i pezzi migliori che hanno fatto la fortuna dell`azienda, professionisti che hanno avuto la colpa di non essersi piegati alle logiche di potere berlusconiane Lorenza Lei in questo sta facendo un ottimo lavoro. L'azienda è piena di debiti e si lanciano andare i pezzi pregiati autori di trasmissioni in grado di raccogliere ingenti introiti".
GIORGIO VAN STRATEN, ASSOLUTA STUPIDAGGINE IO SUCCESSORE RUFFINI
"Leggo che sarei uno dei candidati alla successione di Paolo Ruffini: è un'assoluta stupidaggine. Gli amministratori devono fare gli amministratori e basta. E proprio da amministratore giudico un grave danno per la Rai che Paolo Ruffini sia passato a La7 e ritengo che l'azienda non abbia fatto tutto quello che poteva e doveva per trattenerlo". Lo afferma il consigliere d'amministrazione della Rai Giorgio Van Straten.
FLAVIA PERINA , CON QUESTA GESTIONE PERDE TALENTI SENZA CREARNE DI NUOVI "Dopo Ruffini, si teme che a breve possa andar via dalla Rai perfino il cavallo di viale Mazzini. Questa è la situazione di un'azienda che non crea nuovi talenti e fa scappare quelli che ha, con una distruzione del suo valore che si è accelerata sotto il governo di questa maggioranza". Lo afferma la deputata di Fli Flavia Perina.
CLAUDIO FAVA, CON LA RAI SVUOTATA E IMPOVERITA UN ALTRO REGALO A BERLUSCONI. UN'ALTRA PERDITA PER L'INFORMAZIONE LIBERA
Se Ruffini lasciasse la Rai, sarebbe un altro smacco grave per il servizio pubblico che continua a perdere risorse, talenti, professionalita'. La qualita' di Ruffini e forse cio' che lo ha reso scomodo a tanti, e' stata la sua indiscussa autonomia. Una Rai svuotata e impoverita non e' solo una perdita per il Paese: e' anche un regalo a Berlusconi e ai tanti che temono un'informazione libera e autorevole.
GIOVANNI FLORIS, ASSURDO CHE VIALE MAZZINI LASCI SCAPPARE RUFFINI
''Ruffini e' il migliore. Per me, in particolare, non e' solo il mio direttore: e' un amico, e' la persona cui devo tutto e che mi ha insegnato di più. Un uomo che ha fatto tantissimo per la Rai. Prima ha fatto tornare grande il Giornale Radio, poi ha fatto una grandissima Raitre''. Cosi' Giovanni Floris, conduttore di Ballaro', elogia l'attuale direttore di Raitre che, secondo alcune voci, starebbe per passare a La7. Ruffini, ha continuato Floris :''ha contribuito poi nettamente al successo della Rai, non lo lascerei mai andare alla concorrenza perche' farebbe diventare ancora piu' forte una rete che gia' aggredisce il mercato, e la Rai perderebbe una delle sue migliori risorse. Paolo e' un uomo leale, autonomo e concreto. Credo sia logico che La7 lo cerchi, assurdo che la Rai se lo lasci scappare. Assurdo, incredibile e autolesionista''.
FABIO FAZIO, AZIENDA FACCIA TUTTO PER TRATTENERE RUFFINI SBAGLIATO ESASPERARE PROFESSIONISTI; SE VA VIA E' DOPPIO DANNO
''Voglio sperare che una rete forte come Rai3 non perda il suo punto di riferimento, voglio credere che la Rai faccia di tutto per trattenere Paolo Ruffini'': Fabio Fazio testimonia con queste parole il suo ''rammarico'' di fronte all'ipotesi che il direttore della terza rete possa passare a La7. ''Lavoro da otto anni con Paolo Ruffini, che mi ha riportato in Rai dopo l'ostracismo: gli sono enormemente affezionato. Ma, al di la' della questione personale - sottolinea il conduttore di Che tempo che fa - mi chiedo come si fa a privarsi con leggerezza di professionisti che portano risultati, che svolgono il loro mestiere nel migliore dei modi. Bisogna fare di tutto per trattenere Ruffini''. ''Nessuno ha la vocazione al martirio'', sottolinea ancora Fazio. ''Ha dell'incredibile il fatto che, invece di valutare le professionalita' e di metterle nelle condizioni migliori per lavorare, le si esasperi spingendole in qualche modo ad andar via. E' gia' successo, con Santoro, con Freccero. Ed e' successo con Ruffini: penso alle tante lotte quotidiane, ai problemi per Vieni via con me, al caso Gabanelli''. E il risultato sarebbe ''un duplice danno: chi va via, infatti, passa alla concorrenza''. Ruffini, conclude Fazio, e' ''un grande direttore che ha un rsipetto assoluto non solo per il lavoro, ma anche per la liberta' degli altri: si pensa che i direttori vogliano reti che assomigliano a loro, invece Ruffini ha sempre vissuto il suo ruolo consentendo a ciascuno di raccontare le cose dal proprio punto di vista, che non necessariamente doveva combaciare con il suo''.
ADRAI, INSPIEGABILE PERDERE RISORSA STRATEGICA
L'Associazione dei dirigenti Rai (Adrai) ''segue con incredulita' la vicenda della possibile uscita di Paolo Ruffini da Rai3 e dalla Rai. La vicenda, indipendentemente da quale sara' la scelta finale di Ruffini, non puo' non destare preoccupazione nella classe dirigente''. ''Ruffini - sottolinea l'Adrai in una nota - dirige una rete come Rai3 che ha assicurato negli ultimi anni risultati eccellenti in termini di identita', qualita' e ascolti. L'Adrai chiede urgentemente di conoscere quali siano le iniziative messe in atto per evitare una perdita cosi' importante per la Rai, aggravata dal fatto che Ruffini andrebbe a dirigere una rete diretta concorrente di Rai3, sia per bacino di utenza che per programmazione. E' evidente che uno degli obiettivi primari per un'azienda sia quello di salvaguardare il patrimonio rappresentato dalle proprie risorse strategiche. Sarebbe pertanto davvero inspiegabile - conclude l'associazione dei dirigenti di Viale Mazzini - un comportamento cosi' diverso in questa circostanza''.
PARDI: SE VA VIA ENNESIMA SCONFITTA RAI
"Quand'è che la direzione generale della Rai comincerà a percepire che per Berlusconi il tempo sta per scadere? L'indiscrezione secondo cui Paolo Ruffini starebbe per abbandonare la direzione di Raitre ci lascia stupiti perché saremmo di fronte all'ennesima partenza illustre dalla televisione di Stato. Ma quel che ci lascia maggiormente sconcertati è che, a quanto pare, dalla Rai non ci sarebbe alcuna intenzione di trattenerlo". Lo ha detto il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi. "Del resto Ruffini è persona di grande autonomia e libertà, quindi scomodo alla Rai attuale totalmente asservita, con l'eccezione di poche sacche di resistenza, al presidente del Consiglio. Già nel corso della stagione appena conclusa ci sono stati enormi attriti con i vertici aziendali. La mancata conferma di qualche programma di enorme successo, come quello di Saviano, e la fatica per trattenere in rete Fazio, Dandini e Gabanelli contro le resistenze dei vertici, sono alla base del suo eventuale addio. Se passasse a La7, come si legge in questi giorni - conclude il senatore Pardi - per la Rai e per i cittadini che pagano il canone sarebbe l'ennesima sconfitta".
FNSI-USIGRAI, GRAVI RUMORS SU RUFFINI, DG CAMBI REGISTRO
“Ora basta. La possibile uscita di Paolo Ruffini dalla Rai conferma e aggrava il quadro di un autentico, scientifico smantellamento del servizio pubblico. Non è in questione, naturalmente, il pieno diritto de “La7” di far la sua campagna-acquisti, muovendosi nelle praterie del mercato messe a disposizione da una Rai scandalosamente rinunciataria. Ma non si può accettare che, a viale Mazzini, il vertice lavori di continuo a creare ostacoli a nomi e programmi che possono contare su un largo apprezzamento del pubblico e a mettere fuori risorse professionali notevoli (rimane ancora inspiegabile, tra l’altro, la rinuncia a Saviano). Per ogni vicenda si adduce pretestuosamente una differente motivazione: Santoro non poteva andare in onda su imposizione della magistratura; per Gabanelli si scopre una complicatissima questione di tutela legale; Ruffini non può essere mica direttore a vita. Si mettono in fila questi problemi specifici, e si ottiene magicamente la lista dei nomi e dei programmi sgraditi al Presidente del Consiglio. Al Direttore Generale, Lorenza Lei, accolto al suo arrivo da un consenso unanime per la speranza di autonomia aziendale che sembrava incarnare, il sindacato dei giornalisti chiede un cambio di registro e di mostrare in modo molto, molto più netto che in Rai non soffia più lo “spirito di Trani”.