di Giuseppe Giulietti
Articolo 21 non è un partito, nè un sindacato e , dunque, ome sempre, anche in occasione dello sciopero proclamato dalla cgil per il prossimo 6 settembre deciderà come gli parrà meglio. Molti di noi però ci saranno e ci saranno perchè condividono le bellissime parole di Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi, intervistato dal direttore di Articolo 21, Stefano Corradino, e che ci parlano di dignità, di libertà, di fastidio per ogni forma di prepotenza, di prevaricazione, di cancellazione della memoria.
La manovra annunciata dal governo non solo è iniqua, ma usa cinicamente la crisi per regolare i conti con la Costituzione, con lo Statuto dei lavoratori, con le feste laiche e repubblicane.
Il contesto è persino peggiore del testo della manovra, e per di più viene da chi per due anno ha negato la esistenza stessa della crisi, arrivando a chiedere la cacciata di tutti quei giornalisti che "con programmi non degni del servizio pubblico parlano di una crisi che non c'è, con il solo scopo di sporcare l'immagine del mio governo..", parole indimenticabili e da non dimenticare!
Quelli che oggi vogliono cancellare alcuni passi, della Costituzione, lo statuto dei lavoratori, e le feste laiche e civili, sono gli stessi che già avevano reclatto questi provvedimenti scellerati a prescindere dalla crisi attuale.
La crisi non c'entra nulla, vogliono usarla per restringere ulteriormente l'area dei diritti, delle garanzie, delle libertà, vogliono dare un colpo mortale ai muri portanti della casa repubblicana.
Per questo abbiamo aderito agli appelli dell'Anpi e abbiamo sostenuto quello ideato dall'avvocato D'Amati, sempre in prima fila in queste battaglie per la democrazia e per la Costituzione, e che ha già raccolto centinaia e centinaia di adesioni.
Per questo molti di noi saranno con la Cgil il 6 settembre prossimo e chiederanno al mondo della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e del cinema, di esserci, di difendere il diritto alla rappresentanza, alla contrattazione, alla libera espressione delle proprie opinioni, contro ogni forma di autoritarismo, di dogmatismo, di pensiero unico.
Subito dopo sarà il caso di ritrovarsi insieme, di progettare centinaia di iniziative unite dal progetto comune di dire no alla macelleria sociale e costituzionale, e di dire invece si alla costruzione di un movimento unitario capace di infliggere la sconfitta definitiva ai nemici del bene comune, quelli che vorrebbero privatizzare l'acqua, il cielo e la terra.
Questo non è il momento dei particolarismi, ora non servono le gelosie, lo spirito di setta, il culto di sè e della propria organizzazione, ora serve la capacità di riunire milioni di donne e di uomini dietro le bandiere della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori, senza questi due testi tutti saremo più deboli, a cominciare dai più deboli e dai meno garantiti.
SOTTOSCRIVI L'APPELLO CONTRO IL DECRETO D'AGOSTO DEL GOVERNO E LEGGI I NOMI DEI PRIMI FIRMATARI (elenco in aggiornamento)