di Andrea Riscassi*
Quando Dmitrij Pavlijuchenkov era comparso al processo per l’omicidio di Anna Politkovskaja in qualità di testimone, i legali della famiglia di Anna avevano immaginato che dovesse comparire ad altro titolo. Avevano ragione. L’ex colonnello della Polizia russa è finito in cella con l’accusa di essere uno degli organizzatori dell’assassinio. Non il mandante, ma sarebbe lui che ha fornito l’arma a Rustam Makhmudov, il ceceno arrestato due mesi fa dopo una lunga latitanza. Al primo processo, conclusosi con un “tutti assolti” erano finiti alla sbarra due fratelli di Rustam (risultati innocenti in un indagine che però faceva acqua da tutte le parti). Rustam Makhmudov è considerato dalla Procura colui che ha materialmente premuto il grilletto. Cinque colpi di Makarov, un arma in uso alle forze armate sovietiche.
Dalla giustizia moscovita arrivano insomma segnali evidenti che, finalmente, le indagini sull’assassinio della giornalista russa hanno preso decisamente una svolta. Merito del nuovo clima introdotto dalla presidenza Medvedev? Forse. A breve però è probabile che Putin torni al Cremlino. La ricerca dei mandanti di quel vigliacco assassinio rischiano di non essere mai cercati.
Ad maiora.
* http://andreariscassi.wordpress.com/2011/08/25/omicidio-politkovskaja-indagini-a-una-svolta/