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"Liberate Francesco". L'appello di Emergency a media, istituzioni e cittadini
di Giulia Fresca
Francesco Azzarà, l’operatore umanitario di Emergency sequestrato a Nyala, nel sud Darfur, il 14 agosto scorso «sta bene». Lo ha dichiarato Muawia Elbukhari, ministro plenipotenziario dell’ambasciata sudanese a Roma ad Aki – Adnkronos International.
«Vogliamo tranquillizzare i familiari dell’operatore umanitario di Emergency e il governo italiano riguardo al fatto che Francesco Azzarà sta bene- ha affermato Elbukhari, precisando che «il governo locale del sud Darfur è impegnato per la liberazione di Azzarà e ci aspettiamo buone notizie nei prossimi giorni». Elbukhari ha concluso ribadendo che «sono in corso contatti per ottenere il rilascio dell’operatore umanitario» senza però fornire ulteriori dettagli sulle trattative.
Nel frattempo, un team di Emergeny sta seguendo gli sviluppi della situazione ed è in costante contatto con la famiglia, le autorità sudanesi e quelle italiane. Emergency continua a chiedere la liberazione immediata di Francesco Azzarà ed auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda. Ma non si ferma e chiede ai cittadini, ai media e alle istituzioni italiane di mobilitarsi per la sua liberazione, esponendo la foto di Francesco sui palazzi delle istituzioni, partecipando e rilanciando le iniziative che saranno organizzate. E dalla Calabria il sindaco di Motta San Giovanni, paese dell’operatore di Emergency, ha inviato una richiesta al presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico perché ”sul palazzo che rappresenta la massima istituzione calabrese venga esposta una gigantografia con la scritta ‘Liberate Francesco’. Immediata la risposta da Palazzo Campanella dove Talarico ha ricordato che «Francesco ha scelto come sua missione nella vita di mettersi a disposizione degli altri. Ci auguriamo, perciò, che i suoi rapitori lo restituiscano presto ai suoi impegni ed ai suoi affetti, ai familiari, che aspettano il suo ritorno a casa con trepidazione». «Ci sentiamo coinvolti – ha concluso – in questo momento di grande sofferenza per la sua famiglia ed auspichiamo una rapida soluzione della vicenda, contribuendo con un gesto formale, ma significativo, all’appello che si leva da più parti in tutto il Paese». Già dalla sera della fiaccolata promossa dagli amici a Motta San Giovanni, il sindaco ha accolto lo striscione appendendolo al balcone del suo ufficio e ha invitato i sindaci di tutta Italia a seguire l’iniziativa esponendo manifesti per Azzarà dai loro Municipi. Tra i primi a raccogliere l’invito il sindaco di Firenze, Matteo Renzi seguito da tanti sindaci di tutta Italia. Articolo21 si associa e si augura che presto giunga un lieto fine per questa dolorosa vicenda.
«Vogliamo tranquillizzare i familiari dell’operatore umanitario di Emergency e il governo italiano riguardo al fatto che Francesco Azzarà sta bene- ha affermato Elbukhari, precisando che «il governo locale del sud Darfur è impegnato per la liberazione di Azzarà e ci aspettiamo buone notizie nei prossimi giorni». Elbukhari ha concluso ribadendo che «sono in corso contatti per ottenere il rilascio dell’operatore umanitario» senza però fornire ulteriori dettagli sulle trattative.
Nel frattempo, un team di Emergeny sta seguendo gli sviluppi della situazione ed è in costante contatto con la famiglia, le autorità sudanesi e quelle italiane. Emergency continua a chiedere la liberazione immediata di Francesco Azzarà ed auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda. Ma non si ferma e chiede ai cittadini, ai media e alle istituzioni italiane di mobilitarsi per la sua liberazione, esponendo la foto di Francesco sui palazzi delle istituzioni, partecipando e rilanciando le iniziative che saranno organizzate. E dalla Calabria il sindaco di Motta San Giovanni, paese dell’operatore di Emergency, ha inviato una richiesta al presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico perché ”sul palazzo che rappresenta la massima istituzione calabrese venga esposta una gigantografia con la scritta ‘Liberate Francesco’. Immediata la risposta da Palazzo Campanella dove Talarico ha ricordato che «Francesco ha scelto come sua missione nella vita di mettersi a disposizione degli altri. Ci auguriamo, perciò, che i suoi rapitori lo restituiscano presto ai suoi impegni ed ai suoi affetti, ai familiari, che aspettano il suo ritorno a casa con trepidazione». «Ci sentiamo coinvolti – ha concluso – in questo momento di grande sofferenza per la sua famiglia ed auspichiamo una rapida soluzione della vicenda, contribuendo con un gesto formale, ma significativo, all’appello che si leva da più parti in tutto il Paese». Già dalla sera della fiaccolata promossa dagli amici a Motta San Giovanni, il sindaco ha accolto lo striscione appendendolo al balcone del suo ufficio e ha invitato i sindaci di tutta Italia a seguire l’iniziativa esponendo manifesti per Azzarà dai loro Municipi. Tra i primi a raccogliere l’invito il sindaco di Firenze, Matteo Renzi seguito da tanti sindaci di tutta Italia. Articolo21 si associa e si augura che presto giunga un lieto fine per questa dolorosa vicenda.
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