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Le ipotesi di Emergency e quelle del governatore del Darfur Musa Kasha che accusa i ribelli
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di Giulia Fresca

Le ipotesi di Emergency e quelle del governatore del Darfur Musa Kasha che accusa i ribelli

Abdel Hamid Musa Kasha, il governatore del Darfur meridionale, sul rapimento di Francesco Azzarà accusa i ribelli del Darfur. Musa Kasha, intervistato da Aki - Adnkronos International, vede dietro il sequestro dell'operatore italiano «gli uomini fuorilegge di Ibrahim Khalil, capo dei ribelli del Jem, il Movimento giustizia ed eguaglianza, e Abdul Wahid al Nour dello Sla, l'Esercito di liberazione del Sudan, entrambi non firmatari del recente accordo di Doha tra alcuni ribelli del Darfur e il governo sudanese».

Secondo il governatore, il sequestro dell'operatore di Emergency «è un atto riconducibile ai ribelli non firmatari dell'intesa, che vogliono dimostrare che la zona non è sicura. Vogliono sabotare l'accordo di Doha - sostiene - nonostante lo sforzo del governo di Khartuom». Il governatore si è detto comunque ottimista ed ha ribadito che stanno «setacciando la zona e faremo tutti gli sforzi possibili per liberare l'operatore italiano», ma non esclude del tutto atti di banditismo. «Abbiamo sempre chiesto a tutte le organizzazioni umanitarie - sottolinea - di informarci sugli spostamenti del loro personale per poterlo proteggere, ma si rifiutano».

Riguardo alla possibilità che dietro al sequestro dell'operatore di Emergency vi sia la tribù di Al-Rezegat, la stessa del governatore e la più grande nel Darfur, Musa Kasha risponde di «parlare in quanto Wali ossia governatore di tutti i sudanesi nella regione, escludendo il coinvolgimento di questa tribù nel rapimento». Nel frattempo ancora nessun contatto dai rapitori di Francesco Azzarà, ed è la coordinatrice dell'ufficio umanitario di Emergency, Rossella Miccio che all’Ansa esprime ottimismo.

«La polizia sudanese, spiega all'Ansa la Miccio- ritiene che Azzarà non sia lontano da Nyala, la capitale del Darfur dove Emergency ha un centro pediatrico e dove è avvenuto il rapimento, ma altri ritengono che invece l'operatore calabrese sia stato portato più lontano, verso la zona di Jabelmarra. Sono queste al momento le piste che vengono seguite dalle autorità locali. La zona di Jabelmarra è quella dove i gruppi di banditi che fanno capo alle tribù nomadi hanno le loro basi. E le autorità locali, ritengono che probabilmente Azzarà sia in mano a questi gruppi. Non sarebbe una novità - dice - i rapimenti da parte di queste bande sono una cosa abbastanza consueta da quelle parti. Ma ad Emergency non risulta sia stato individuato un gruppo preciso - afferma Miccio - Riguardo alla voce secondo la quale l'operatore sarebbe stato rapito da una tribù di nomadi Al-Rezegat, c’è da dire che questa tribù non esiste, Rezegat è il 30% della popolazione del Darfur, sarebbe come dire che in Toscana qualcuno è stato rapito da toscani».

Quanto, invece, all'ipotesi che all'origine del rapimento potrebbe esserci il risentimento di tre persone che lavoravano nel centro di Emergency ma ne erano stati recentemente allontanati o sanzionati (una guardia, un amministratore e un medico), Miccio afferma: «Tutto è possibile anche se non è la prima volta che qualcuno viene allontanato dal centro. Certo, potrebbero aver fatto da palo, ma è solo un'ipotesi. Stiamo aspettando e cercando di capire». 


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