di Fulvio Fammoni
Ho letto e condiviso l'appello di art21 che ha raccolto tante e importanti adesioni per respingere l'attacco portato dalla manovra del governo a diritti fondamentali dei lavoratori. Ho letto e apprezzato la dichiarazione di Giulietti e di tanti altri che annunciano la presenza il 6 settembre in piazza con la Cgil e la richiesta, l'appello al mondo della cultura, dell'informazione e dello spettacolo di essere presenti per difendere il diritto alla contrattazione, alla libera espressione delle opinioni contro ogni forma di pensiero unico.
La manovra è assieme sbagliata, iniqua e presenta aspetti evidentemente contrari allo spirito costituzionale. La modifica della costizione cosi come di alcune delle principali conquiste del lavoro è ormai una ossessione per questo governo che va con fermezza e determinazione respinta. La manovra è iniqua perchè vuol far pagare gli effetti della crisi sempre ai soliti noti: il lavoro dipendente e i pensionati. Iniqua perche usa la crisi per tentare di tagliare diritti fondamentali del lavoro. Sbagliata perchè deprimerà ancor dei piu' l'economia e rallentera consumi e produzione. Sbagliata perchè taglia servizi e aumenta le tasse senza chiedere nulla a chi ha di piu'. Questa è l'equità di cui parla il presidente del consiglio. Potrei continuare con un lungo elenco, ma voglio confermare ai firmatari dell' appello che è sbagliata anche perchè risulterà una vera e propria pietra tombale per la cultura e lo spettacolo.
Le autonomie locali sono di gran lunga i principali finanziatori di questi settori e gli insopportabili tagli previsti ricadranno pesantemente su queste realtà. Uno specifico motivo in piu' per un appello comune alla mobilitazione. Una cappa asfissiante di propaganda nasconde tutto questo. Si racconta una verità di parte come realtà dei fatti senza contraddittorio, con un merito spesso approssimativo o palesemente non vero.
Per questo è ulteriormente importante l'appello di art.21 al mondo dell'informazione. Si dia voce al lavoro e alle diverse opinioni e proposte in campo. Il 6 settembre sarà nelle piazze una parte importante del paese, che soffre maggiormente gli effetti della crisi e che chiede di cambiare avanzando proposte alternative. Ringrazio a nome della segreteria della Cgil e di tutta la confederazione art 21 per questa iniziativa. Lo ringrazio anche personalmente, con senso di orgoglio e appartenenza, come uno dei promotori di questa associazione.
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