di Roberto Natale
Lo smantellamento dei diritti dei lavoratori contenuto nell’articolo 8 della manovra governativa investe pesantemente anche il lavoro dei giornalisti, dentro e fuori le redazioni. La possibilità di derogare alle leggi e al contratto nazionale su una quantità enorme di materie rappresenterà - se questo sciagurato testo sarà approvato - una sponda legislativa agli editori più spregiudicati e refrattari al rispetto delle regole, favorendo l’ulteriore abbassamento di livelli di tutela già minimi in molte aziende. Anche nell’area editoriale si vuole incoraggiare una libertà d’impresa che ha il volto del caporalato. Rischiano di farne le spese non solo i cosiddetti “garantiti”, ma il diffusissimo precariato per il quale la manovra non ha saputo individuare alcun intervento di sostegno. Il sindacato dei giornalisti è pertanto al fianco di tutti coloro che, in questi giorni, stanno reclamando dal governo la radicale revisione di una misura che non porta benefici ai conti pubblici, ma che vuole solo consumare ideologiche e tardive vendette. La modernità delle relazioni industriali non si può costruire sull’annientamento dei diritti. Plateale incostituzionalita’ dell’art. 8: demolisce i diritti dei lavoratori - di Domenico d’Amati / Manovra bis: l'art. 8 è regressivo e dannoso- di Franco Siddi