di Cdr Rainews
Il Comitato di Redazione, visto il mancato recepimento da parte delle Direzione Generale della richiesta di confronto sulla cessione alla Testata Regionale dello spazio di palinsesto dalle 22.30 alle 23.00 sette giorni su sette, ritiene necessario e urgente indire un'Assemblea, per decidere insieme alla Redazione le azioni da intraprendere contro la decisione dei vertici Rai. Come già espresso, riteniamo un vero e proprio scippo di sovranità togliere per quello spazio di tempo qualsiasi controllo editoriale e di messa in onda a Rainews.
Non si tratta "solo" dell'impossibilità di adempiere alla propria missione editoriale di dare informazione sull'Italia e sul mondo. Se la decisione non dovesse rientrare, si avvierebbe un gravissimo precedente per un canale "allnews" che, evidentemente, i vertici RAI non accettano ancora come tale. Ricordiamo, infatti, che Rainews è una testata giornalistica per tutte le 24 ore, sette giorni su sette; l'inserimento di trasmissioni eterodirette, in primo luogo, creerebbe il problema di chi tra i direttori e i redattori dovessero attribuirsi responsabilità su quanto venisse messo in onda, anche di fronte alla legge. In secondo luogo, sarebbe un pericoloso precedente e un invito a qualunque delle strutture Rai ritenga di non avere sufficienti spazi di visibilità e faccia pressione per attribuirsi un "pezzo" del palinsesto del canale.
Ribadiamo la nostra totale contrarietà a conflitti con i Colleghi della TGR come di altre redazioni Rai, con cui è interesse di tutta la Redazione di Rainews continuare e arricchire la collaborazione già esistente. Ma ribadiamo altresì di non essere disposti a vederci trasformati da "allnews" a una rete qualsiasi da riempire con contenuti purchè sia. In questi oltre dodici anni di storia, che la Rai non si è mai preoccupata di celebrare, tutti noi abbiamo dato il nostro massimo impegno per far crescere Rainews (che, strada facendo, ha perso nel frattempo, e non si capisce perchè, il "24") negli ascolti, ma soprattutto nella credibilità di fronte al nostro pubblico, sempre attento ed esigente su forma, qualità e metodo dei nostri contenuti. Un impegno che è costato molta più fatica di quant o non richiedesse il nostro contratto, perchè basato sulla passione per il nostro lavoro e il senso di responsabilità nei confronti del Contratto di Servizio. Non siamo disposti a sacrificare tutto questo per vederci espropriati di spazi di informazione e di democrazia.