di redazione
Ennesimo suicidio in carcere, il 45° dall'inizio dell'anno quello registrato presso il carcere di Agrigento. A impiccarsi un ragazzo rumeno di 27 anni, arrestato qualche giorno fa per ubriachezza molesta e resistenza a pubblico ufficiale. Non è dato sapere cosa possa aver spinto il ragazzo a togliersi la vita ad appena pochi giorni dall'arresto, anche se per Eugenio Sarno, segretario della Uilpa penitenziari, che ha diramato in merito un comunicato diffondendo i dati aggiornati, le condizioni di sovraffollamento e le carenze logistiche hanno fatto la loro parte.
Il carcere continua a non essere nell'agenda parlamentare, nonostante gli appelli, i convegni, le conferenze stampa, le iniative messe in campo in primis dai Radicali, le esortazioni del capo dello stato.
L'emergenza si arricchisce anzi di nuovi allarmi, dalle malattie infettive come la Tbc in alcuni istituti, all'acqua all'arsenico presso le carceri laziali, denunciata dal Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni.
Di emergenza umanitaria a cui bisogna porre rimedio parla il vicesegretario generale dell'Osapp, ma dal Governo al momento nessun segnale.
E di carcere si parlerà sabato 10 settembre Milano in occasione della presentazione della Carta del carcere e della pena, per un codice deontologico dedicato a chi scrive di condannati, detenuti, delle loro famiglie e del mondo carcerario in genere ...