di Redazione
Nelle ore dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas è il caso di ricordare i giorni drammatici dei sequestri in Iraq. Quando l’Italia ha trattato con i terroristi sequestratori il rilascio dei suoi cittadini tenuti in ostaggio in Iraq alcuni hanno eccepito, sostenendo che con i terroristi non si tratta. Tra questi, se ben ricordiamo, c’erano esponenti del governo statunitense. e nessuno ricorda che qualche esponente del governo israeliano sostenne la posizione italiana. Nel caso di Giuliana Sgrena, sempre se la memoria non ci inganna, si determinò anche una gravissima sparatoria tra una pattuglia americana e la vettura con a bordo la giornalista appena rilasciata che costò la vita all’agente del Sismi Calipari. Una situazione molto simile ci risulta essersi determinata anche nel caso del sequestro Mastrogiacomo, in Afghanistan. In quella circostanza anche l’Onu si schierò contro la trattativa con i terroristi. Non a caso nel marzo 2007 su Il Giornale Fausto Biloslavo scrisse: “«Le Nazioni Unite non credono nei negoziati con i terroristi, punto», dichiara senza mezzi termini al Giornale Adrian Edwars, portavoce dell’Onu in Afghanistan. A Kabul i commenti sulla liberazione di Daniele Mastrogiacomo in cambio di cinque prigionieri talebani sono in gran parte negativi, anche negli ambienti delle organizzazioni umanitarie.”
Hamas, per quanto sappiamo, è ritenuta organizzazione terroristica, non senza una qualche fondatezza. Israele ha trattato con loro il rilascio del soldato israeliano sequestrato, rapito o catturato anni fa. Ma non risulta che il governo americano abbia eccepito, criticando Israele come a suo tempo criticò noi, né che abbia espresso contrarietà l’Onu.
Chi aveva sostenuto le trattative allora non ha motivo per non sostenerle oggi. Si chiede solo di essere informati quando i contrari cambiano idea. (Difficile dimenticare le parole dell’allora primo ministro Ariel Sharon, che nel 2002 disse che con i terroristi di Arafat non si doveva trattare).
Ovviamente la questione “trattare sì” e “trattare no” è molto più antica. Come dimenticarsi il caso Moro e la forza del partito della non trattativa. Erano i tempi in cui la Germania trattava con i terroristi, senza che ci strappassero le vesti.. E purtroppo questo sembra confermare che in barba ai principi la questione sia sta “usata” allora, come oggi.