di redazione
Non basta solo parlarne ogni tanto. La morte sul lavoro è una piaga che merita attenzione prioritaria da parte del governo. Non serve, solo, parlarne in tv. Come ieri sera hanno fatto gli Speciali del Tg1 o questa sera Gad Lerner. Non servono, solo, le campagne come la nostra, ispirata da Lorena Coletti, sorella di una delle vittime della Umbria Olii di Campello, in Umbria. Perchè di lavoro si continua a morire. Oggi a Brescia, in acciaieria. Domani chissà dove. Per questo serve, come ha lanciato Giulietti portavoce di articolo 21, una grande campagna di sensibilità. Si incontri il mondo della cultura, del giornalismo, dell'arte, del cinema, della musica e progetti, insieme, la più grande iniziativa civile contro le morti sul lavoro.
La si pensi davvero, magari in una citta industriale come Terni, sensibile a questi temi. La si faccia prima che continui ad aumentare il bollettino di guerra dei morti.
L'ultimo, quello di oggi è Roberto Cavalleri, 47 anni ed è stato colpito da un corpo metallico dopo lo scoppio di un forno delle Fonderie Ariotti di Adro, in provincia di Brescia. Roberto Cavalleri, 47 anni, è deceduto dopo lo scoppio di un forno. L'operaio sarebbe stato colpito da un corpo metallico. Inutile l'intervento del 118. L'uomo, residente a Bornato, frazione di Cazzago San Martino, lavorava nell'impianto assieme al fratello e al figlio.