di Redazione
"La decisione della Corte costituzionale crea per la prima volta in Italia una situazione di estremo allarme istituzionale. I cittadini delusi e decisi a far valere la loro volontà potrebbero essere indotti a un drammatico sciopero del voto, cioè a non accettare di andare nuovamente alle urne con il Porcellum". Lo affemra in una nota Libertà e Giustizia. "Esiste probabilmente una sola possibilità che questo non avvenga, le forze politiche attualmente in Parlamento immediatamente si mettano al lavoro e producano una legge che non stravolga il risultato con abnormi premi di maggioranza. Al lavoro per una legge elettorale, senza cercare di farla dipendere da trattative inevitabilmente lunghe e laboriose sulla riforma della Costituzione. Per i partiti è proprio l’ultima occasione di rifarsi la faccia, di recuperare un po’ di quel rispetto e fiducia che hanno dilapidato in questi anni; si diano subito da fare per varare in parlamento una legge che dia ai cittadini la possibilità di una scelta vera e di un rapporto diretto col candidato da loro eletto". Vent'anni dopo si può vincere - di Federico Orlando / Un brutto giorno per la democrazia - di Giorgio Santelli