Bianzino e Cucchi, un tortuoso iter giudiziario

“Dopo che lo stato ci ha restituito nostro padre morto, quando viceversa stava benissimo prima del suo arresto, ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso.” Così con una nota stringata i figli di Aldo Bianzino, morto nel carcere di Capanne il 14 ottobre 2007, Elia, Rudra e Aruna commentano l’opposizione di Pm e Avvocatura di Stato alla richiesta di parte civile di una nuova perizia medico-legale super partes.
Nel corso dell'udienza tenutasi ieri a Perugia che ha visto la testimonianza dell'imputato Gianluca Cantoro, agente di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Perugia, in servizio il 14 ottobre 2007 nell'orario 0:00/8:00. Sezione 2/b, indagato per omissione di soccorso, Pm e avvocatura del Ministero di Grazia e Giustizia, avrebbero respinto la richiesta dell'avvocato di parte civile Fabio Anselmo con le seguenti motivazioni: “le cause del decesso è faccenda del tutto estranea a questo processo”.
“E' incredibile- continuano- che se l'imputato non si è opposto alla richiesta di perizia sulle cause della morte di nostro padre, si siano invece opposti proprio i massimi rappresentanti dello stato, il pubblico ministero e l'avvocato
del ministero di grazia e giustizia. Ne deduciamo che se l'imputato non teme la perizia, la temono invece loro. Ci chiediamo in tutto ciò dove sia l'interesse pubblico e della collettività, vista la natura del processo... siamo indignati...”
Dopo le due udienze ravvicinate il processo riprenderà il 27 febbraio.
Solidarietà e sgomento anche da parte di Patrizia Moretti, Ilaria Cucchi, Lucia Uva, Domenica Ferrulli che annotano: “ Lo stato in questi casi non vuole la verità!!! I comportamenti sono scandalosamente sempre uguali!”

Prosegue intanto anche il processo per la morte di Stefano Cucchi, con l'ultima udienza tenutasi il 19 gennaio. Alla prossima, come annuncia Ilaria Cucchi in una nota, verranno sentiti i consulenti tecnici di parte civile: “Dall'usciere del Comune di Frascati ai frequentatori della palestra. Al tecnico della Sovrintendenza delle Belle Arti. Ai parenti tutti- scrive Ilaria- Stefano il giorno prima dell'arresto correva su tapis rulant, faceva pesi, saliva le scale e tante altre cose ancora. Si sono sbagliati tutti, mentono tutti, oppure i consulenti del P.M. hanno preso nella migliore delle ipotesi una spettacolare cantonata? La prossima udienza sarà finalmente quella dei tanto temuti nostri consulenti. E vedranno tutti dove sta la verità scientifica".