di Franco Siddi*
Cari amici di Art. 21 le notizie del vertice notturno tra Governo e Maggioranza ci consegnano solo titoli di giornali su accordi che non ci paiono rassicuranti. Molte domande restano aperte sulle intese e sui contenuti. Per la qualità nel mondo dell’informazione, per la sua funzione e per la specificità del lavoro che vi si esercita, occorrono risposte puntuali e realmente di garanzia. Inoltre anche dai titoli manca la Rai, la cui riforma, riqualificazione e riordino industriale, paiono ancora un tabù e oggetto di irresponsabili veti. Sul merito delle cose il Sindacato dei giornalisti non si è mai pronunciato sui Governi in ordine a simpatie personali o di colore. Continuerà a farlo anche adesso.
L’Italia ha bisogno, infatti, di un Paese normale e non normalizzato. I titoli dei patti notturni di Governo e Maggioranza saranno pure una garanzia di stabilità per l’esecutivo ma non sono esaurienti per essere giudicati universalmente positivi. Che significa accordo giustizia-intercettazioni? Se comporta meno informazione (ovviamente secondo i criteri di lealtà, verità e interesse pubblico), non saremmo d’accordo e le risposte pubbliche non sarebbero diverse da quelle del passato quando venne intrapresa questa strada. Sul lavoro, perché ancora si parla solo di uscite e non di nuova occupazione e coesione sociale? Sulla Rai, infine, appare incredibile che resti un argomento tabù e oggetto di veti, mentre c’è l’urgenza di un vero intervento di garanzia sul servizio pubblico e di salvaguardia di una delle principali industrie del Paese.
La Segreteria della Federazione della Stampa, convocata per mercoledì prossimo, si dedicherà a fondo alla valutazione e alle iniziative su questi temi. Sarà importante, quindi, conoscere il merito di questi accordi notturni per ribadire che, comunque, confronto sociale e confronto parlamentare non sono mai incidenti di percorso ma ricchezza democratica e civile.