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Lampedusa, porta d'Europa per unire memoria e diritti
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di redazione*

Lampedusa, porta d'Europa per unire memoria e diritti

Anticipata al 17 marzo per favorire la partecipazione, la giornata del 21 marzo in Memoria delle vittime delle mafie come ogni anno vede protagonisti i territori e sarà promossa dai coordinamenti e dai presidi della rete di Libera, da istituzioni e scuole. Dal Nord al Sud del Paese tante iniziative e al centro la memoria delle vittime di mafia e l'impegno per i diritti umani  (per consultarle e trovare quella più vicina a te clicca qui www.libera.it).  Un 21 marzo che ha il sapore di un “momento storico” è quello che si svolgerà a Lampedusa (il 22 marzo), isola del mediterraneo, gemellata simbolicamente con Genova, porta d'Europa e che vedrà saldati il diritto/dovere all'accoglienza delle persone e il ricordo di tutte le vittime della criminalità organizzata. Un impegno che parte dall'Isola per raggiungere il cuore dell'Italia, l' Umbria, la prima regione
ad istituire il 21 marzo come giornata regionale contro le mafie che rinnova anche quest'anno l'impegno in tutto il territorio con molteplici iniziative
(per consultarle e trovare quella più vicina a te clicca qui www.libera.it )

Genova – Lampedusa, andata e ritorno  

E' l'isola che ha fatto registrare un numero impressionate di morti di mafia. Eppure non lo ricordiamo e di molti di loro non sappiamo neppure i nomi. Non conosciamo le storie. Quest'anno il 21 marzo, la rete di associazioni di Libera ha deciso di organizzare proprio qui, a Lampedusa, la giornata della Memoria e dell'Impegno. «Quest'anno abbiamo riflettuto a lungo – dichiara il coordinatore regionale di Libera in Sicilia, Umberto Di Maggio  - sul significato di porta d'Europa, lo slogan scelto per la giornata da poco conclusa di Genova e ci siamo guardati intorno. E il “gemellaggio” con il tema dell'accoglienza, dello scambio di esperienze e della lotta alle mafie è stato immediato. A Lampedusa, infatti, c'è proprio una “porta” che si chiama così e che rappresenta per quest'Isola avamposto dell'Italia per tutti i popoli del Mediterraneo, l'accesso al Continente».

Questa è l'isola, ci ricorda Di Maggio, in cui  è complesso e doloroso fare il conto delle morti di mafia: nel mar mediterraneo, nei cosiddetti viaggi della speranza, hanno perso la vita solo nel 2011 qualcosa come 1500 persone. Di loro non conosciamo nulla, possiamo immaginarne i sogni, le speranze, la disperazione e i desideri di vita che le organizzazioni criminali che gestiscono i viaggi verso l'Europa, hanno contribuito ad interrompere. «C'è un'Isola delle tante isole siciliane che si chiama Lampedusa. Terra d'odissee, più vicina all'Africa che all'Italia, è nata per accogliere invece che respingere. Le sue coste a Sud, ricche di cale ed insenature hanno dato riparo e speranza a migliaia di moderni Omero, nei secoli in fuga da guerre e miserie – scrivono nella nota gli organizzatori. Quelle a Nord, a strapiombo sul mare, guardano l'Europa pronta a respingere piuttosto che ad accogliere. Nel mezzo c'è il Mare Mediterraneo, l'avanguardia dei nuovi traffici delle mafie e posto al mondo con più vittime delle criminalità organizzate internazionali»  

 Il 22 marzo, dunque, l'associazione Libera sbarcherà a Lampedusa (AG) con i suoi volontari ed operatori per la XVII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie. E' prevista, a partire dalle 9.30, una marcia lungo le vie del paese con arrivo a Porta d'Europa dove le associazioni, le scuole, la parrocchia, i sindacati, la cittadinanza e le forze sociali impegnate sull'isola leggeranno i circa 1000 nomi delle vittime della violenza criminale mafiosa.  A questi verranno aggiungeranno simbolicamente i nomi di tutti i migranti in fuga da guerre e carestie uccisi dalle mafie internazionali che organizzano i trasferimenti in Europa. Vittime innocenti che giacciono, senza ancora giustizia, nel fondo del Mare Mediterraneo.

Saranno, tra gli altri, presenti Don Luigi Ciotti (Presidente nazionale di Libera), Paolo Beni (Presidente Nazionale di Arci), Vittorio Cogliati Dezza (Presidente Nazionale di Legambiente), il magistrato Vittorio Teresi (Procura di Palermo).  All'iniziativa hanno, ad oggi, dato la loro adesione garantendo la partecipazione alle iniziative Arci, Agesci, Caritas, Cgil e Cisl, Confcooperative, Diocesi di Agrigento, Legambiente, Lega delle Cooperative, Parrocchia di San Gerlando di Lampedusa, Progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana, Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati della Cooperativa "I Girasoli" di Mazzarino, Terra del Fuoco e l'Ufficio immigrazione della Questura di Agrigento. 

*tratto da www.liberainformazione.org


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