di Ugo Dinello
Come dire: repubblica presidenziale, riforma della giustizia e bavaglio alla stampa. Più "Leggi Berlusconissime" di queste nella storia d'Italia ci sono state solo le "Leggi fascistissime" che in un mese, tra il dicembre 1925 e il gennaio 1926, fissarono: "la supremazia del capo del governo" ( legge n. 2263 del 24 diembre 1925) , la "Legge di riordino della Stampa" (31 dicembre 1925) e "la possibilità per il governo di emanare norme giuridiche senza sostanziale intervento delle Camere" (legge n. 100 del 31 gennaio 1926).
Più passa il tempo più sembrano delinearsi infatti le "Leggi Berlusconissime" che caratterizzano l'attenzione del governo. E siccome tutto si potrà dire del cavalier Berlusconi tranne che non annunci quello che vuol fare, chi si ricorderà che le leggi sulla stampa e la giustizia (per primo il cosiddetto disegno di legge "anti intercettazioni") erano al secondo posto del "Programma di governo" annunciato agli italiani.
Così se in pochi si sono accorti di un tentativo di colpo di mano fatto nelle ore scorse e passato sotto silenzio sulla stampa. Il teatro del tentativo di delitto non è un antro oscuro ma un posto sotto i riflettori: la Commissione Giustizia del Senato della Repubblica.
Le cronache dicono che, magicamente, agli ordini del giorno della Commissione per i giorni di martedì 27 e mercoledì 28 ottobre sia comparso proprio il disegno di legge anti intercettazioni, quello che nel resto del mondo chiamano "bavaglio alla stampa".
Attenzione: per fare posto a questo inserimento fuori tempo massimo, si è allegramente buttata alle ortiche la riforma forense, un pezzo da 90 del programma di riforma della Giustizia.
"Un colpo di mano autentico - spiega Felice Casson, il senatore membro della Commissione che per primo si è accorto di ciò che stava avvenendo - fatto senza un colpo di telefono, senza avvisare i capigruppo, in perfetto silenzio".
Ma un colpo di mano vietato, cioè fuori regolamento. "Durante la fase di approvazione di bilancio il Regolamento parlamentare vieta l'inserimento ai lavori di disegni di legge che non rivestano oggettive caratteristiche di urgenza. Specialmente senza sentire i capigruppo o interpellare l'ufficio di presidenza", spiega Casson, "un comportamento che la dice lunga".
Un tentativo bloccato...
"Sì, già in estate ci avevano provato, quando i legali-parlamentari di Berlusconi avevano annunciato l'approvazione entro luglio. Anche questa volta abbiamo scritto urgentemente al presidente di Commissione e del Senato, regolamento alla mano".
Insomma, la legge su cui puntano di più, le vera "Legge Berlusconissima"?
"Sì, il tentativo evidente è quello di condizionare il disegno di riforma del processo penale e delle intercettazioni a totalmente a favore di Berlusconi, per spianare alcuni suoi problemi specie in ambito penale".
E per questo si stava per scavalcare il Parlamento?
"Sì, è preoccupante in massima misura che alcuni parlamentari si prestino a questi giochi. Qui salta la distinzione dei poteri, come in un triste passato. Il governo vuole fare il bello e cattivo tempo saltando ogni procedura, cioè vuol approvare le leggi per il suo "capo" sottraendosi al controllo del Parlamento della Repubblica".
Come dire: repubblica presidenziale senza controllo delle Camere, riforma della giustizia e bavaglio alla stampa.
Vi ricorda qualcosa?