di redazione
Dopo il via libera alla Camera dei Deputati, il decreto “Milleproroghe” è stato licenziato anche dal Senato, con 134 voti a favore, 99 contrari e 4 astenuti. Una discussione lampo con una novità rispetto a Monteciotrio. E’ stato infatti approvato l’Ordine del giorno presentato dal senatore del PD, Vincenzo Vita, che riguardava i tagli per i fondi all’editoria. Nel mirino erano, infatti, finiti i giornali per gli italiani all’estero, le testate dei consumatori e le agevolazioni anche per le emittenti radiotelevisive locali. E proprio sui tagli alle emittenti locali sono nate le contestazioni più forti. Per il senatore Vincenzo Vita, ai microfoni di RadioItaliaWeb: "C'é un po' l'idea che questo sia un settore piuttosto ostile al governo, anche se sappiamo che non è così. Quindi se qualcosa chiude, niente di male. Ecco perché il Senato ha votato in questo modo". Manifestazioni di protesta sono in programma nei prossimi giorni anche se qualche rassicurazione arriva dallo stesso senatore: “Bonaiuti mi ha detto testualmente che si sono resi conto che la decisione è assurda e troveranno il modo di recuperarla – ha dichiarato Vita - Probabilmente dentro il testo sullo sviluppo su cui sta lavorando il ministro Scajola".
Ascolta l’intervista a Vincenzo Vita di Paola Venanzi
Editoria ed emittenza locale: continua l'iniziativa di Mediacoop
Un emendamento bipartisan al decreto milleproroghe, ha consentito di tamponare – per un anno - le difficolta' del settore editoriale cooperativo non profit e di partito.
Il Governo, infatti, prima con l'art. 44 del dl 25 /6/2008 e successivamente con il comma 62 dell'art 2 della Finanziaria 2010 aveva sconvolto e falcidiato il sistema del sostegno pubblico all'editoria, al di fuori di ogni razionale disegno di riforma.
Sono state cosi' messe a rischio di chiusura 92 testate ed il posto di lavoro di circa 4000 tra giornalisti e poligrafici.
Purtroppo non e' stato possibile cancellare i tagli per l'emittenza radiofonica e televisiva locale, per i quotidiani editi e diffusi all'estero e per i giornali dei consumatori.
La maggioranza, infatti, ha respinto - sia alla Camera che al Senato – gli emendamenti presentati da un gruppo di parlamentari volti a tamponare la situazione anche per questi soggetti.
Ora si apre la battaglia per risolvere, entro l'anno, definitivamente il problema attraverso una vera legge di riforma del settore, ma intanto e' urgente porre riparo ai tagli all'emittenza locale, ai giornali editi e diffusi all'estero ed a quelli dei consumatori.
Il pluralismo non puo' soffrire limitazioni, aldila' delle forme della comunicazione in tal senso, si esprime anche l'odg, accolto dal governo, allegato.
La prima occasione potrebbe essere quella del prossimo decreto per lo sviluppo, in corso di definizione presso il Governo. A tale scopo Mediacoop ricerchera' tutte le intese necessarie ed adottera' le iniziative piu' opportune affinche' il governo ed il parlamento provvedano, nel tempo piu' breve possibile, a correggere l'improvida decisione che penalizza una parte importante del sistema della comunicazione.
A.S. 1955-B
ODG
(trasformazione in ODG dell'emendamento 10-sexies.100)
Il Senato,
in sede di esame del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (A.S. 1955-B)
Premesso che:
il provvedimento al nostro esame, dopo il passaggio alla Camera, prevede il ripristino dei contributi per l'editoria dovuti ai beneficiari per l'annualità 2009, dopo che la finanziaria 2010 aveva previsto un tetto di spesa che andava a pregiudicare la continuità operativa di numerose imprese editrici di giornali e quotidiani;
tali misure, tuttavia, non riguardano tutta la platea dei possibili beneficiari e le eccezioni previste destano forti perplessità;
la riduzione del 50 per cento del contributo dovuto a favore dei quotidiani italiani editi e diffusi all'estero e per i quotidiani editi dalle associazioni dei consumatori appare del tutto immotivata in ragione dell'esiguità degli importi dovuti, del ruolo e dell'importanza che rivestono tali prodotti editoriali nell'ambito della comunità degli italiani all'estero e per i consumatori;
i contributi all'editoria non sono affatto riconosciuti alle imprese editrici di giornali quotidiani che abbiano attivato sistemi di teletrasmissione in facsimile delle testate edite in Paesi diversi da quelli membri dell'Unione europea e alle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva a carattere locale;
Considerato che,
il provvedimento non prevede una specifica copertura finanziaria delle predette misure. A tal fine, viene stabilito che agli eventuali maggiori oneri si provvederà mediante le dotazioni finanziarie rimodulabili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fra le quali sono ricompresse le spese per il servizio civile;
tutto ciò premesso
impegna il Governo:
a garantire l'erogazione integrale dei contributi a favore dei quotidiani italiani editi e diffusi all'estero e per i quotidiani editi dalle associazioni dei consumatori, rimuovendo il limite del 50 per cento previsto dal comma 1, lettera d) dell'articolo 10-sexies del provvedimento in esame;
a prevedere, anche al fine di garantire il pluralismo dell'informazione, l'inclusione delle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva di carattere locale fra i soggetti beneficiari dei contributi all'editoria per l'annualità 2009 e per le annualità successive;
a prevedere che agli eventuali maggiori oneri derivanti dall'erogazione dei contributi per l'editoria relativi all'annualità 2009 e 2010, si provveda con apposite risorse finanziarie individuate dal Ministro dell'economia e delle finanze, escludendo il ricorso alle dotazioni di spesa stanziate in Bilancio e in Finanziaria per il servizio civile;
VITA, RANDAZZO, MICHELONI, BLAZINA, LEGNINI, LUSI, FERRANTE, VIMERCATI