Rai: appello per più cultura, musica, arte nei palinsesti. Nessuna risposta dai vertici

Ai componenti del CdA della Rai espressi dall’Udc e dal Pdl e anche al direttore generale dell’azienda Mauro Masi non interessano gli appelli loro indirizzati per ridare alla cultura, all’arte, al teatro, alla musica il ruolo che dovrebbero avere nei palinsesti dell’emittente pubblica. L’azienda incassa tuttora oltre 1 miliardo e mezzo di euro dal canone, cifra cospicua che dovrebbe servire a finanziare trasmissioni di servizio pubblico, in base al contratto stipulato fra Rai e Ministero. Ma all’appello loro rinnovato da Vittorio Emiliani, da Luigi Manconi e dall’on. Giuseppe Giulietti, a nome del Comitato per la Bellezza e di Articolo 21, corredandolo con le oltre 200 firme raccolte qualche tempo fa, hanno risposto unicamente, e in modo argomentato, il presidente Paolo Garimberti e i due consiglieri espressi dall’area di centrosinistra, cioè Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten assicurando il loro fattivo interessamento. Al contrario il direttore generale Masi e i restanti consiglieri (Bianchi Clerici, De Laurentis, Gorla, Petroni, Rositani, Verro) non hanno ritenuto di dover rispondere.
Il nuovo appello, inviato il 7 gennaio scorso – nel quale si citavano, come esempio utile, i recenti successi della coraggiosa puntata di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio con Abbado e Baremboim alla vigilia di “Carmen” e del documentario di Chiara Frugoni su San Francesco ad Assisi – era corredato dalle firme raccolte a suo tempo. Cioè, fra gli altri, musicisti e musicologi, Accardo, Bramani, Cappelletto, Ferrero, Sani, Piovani, Vlad, Ziino, ecc., soprintendenti e organizzatori teatrali e culturali, Cagli, Fuortes, Baratta, Pieraccini, Giambrone, Belgeri, Agnello, Vergnano, Gomez, ecc. artisti lirici e del balletto, Fracci, Norberg-Schultz, La Scola, Concetti, ecc., registi e direttori d’orchestra, Noseda, De Ana, Pizzi, Crivelli, Menegatti, Missiroli, Krief, Giordana (Marco Tullio), attrici e attori, Giordana (Andrea), Piccolo, Mercatali, Lavia, Poggi, scrittori, Consolo, Stajano e Antonaros, giuristi, Cassese e Borrelli, il fondatore del Censis, Giuseppe De Rita, e molti altri.