di Domenico d’Amati
Raiperunanotte è servita a dimostrare in modo spettacolare che il diritto dei giornalisti di fare il loro lavoro coincide con il diritto del pubblico di essere compiutamente informato, in particolare in occasione delle scelte elettorali.
Non per nulla l’art. 1 del contratto di lavoro giornalistico richiama la legge professionale secondo cui “è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica”. La Rai avrebbe dovuto disapplicare il regolamento della Commissione Parlamentare di Vigilanza perché evidentemente illegittimo, mentre invece ne ha approfittato per portarlo alle estreme conseguenze sospendendo i programmi di approfondimento dell’informazione. Ne è conseguita un’ingiusta sospensione dal lavoro dei giornalisti addetti a questi programmi.
In questa situazione la reazione del sindacato dei giornalisti è stata più che giustificata. I dipendenti della Rai che hanno realizzato la manifestazione di giovedì sera hanno partecipato ad un’iniziativa sindacale tutelata oltre che dallo Statuto dei Lavoratori, dall’art. 21 della Costituzione che riconosce il diritto di manifestare il pensiero in ogni modo e quindi anche facendo informazione con lo spettacolo.
Anche il contratto nazionale di lavoro giornalistico all’art. 8 afferma che il vincolo di esclusiva non può in alcun modo impedire al giornalista di manifestare le proprie opinioni nell’ambito di iniziative di carattere politico-sindacale.
Per questo ogni pretesa aziendale di far valere il vincolo di esclusiva nei confronti dei protagonisti di Raiperunanotte sarebbe destinata a infrangersi contro le garanzie costituzionali e contrattuali.
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