di Alessandro Danese
La manifestazione di Roma, poi la Giornata Mondiale delle Nazioni Unite; la primavera scorre all’insegna dell’acqua, bene comune e diritto universale che ora anche da noi viaggia sui binari della privatizzazione. Ma come amiamo ripetere la volonta’ di chi si batte perche’ l’acqua non diventi una merce non si ferma e ora il percorso ha appena intrapreso la strada referendaria. Il Comitato promotore del Referendum Acqua Pubblica, piu’ di un centinaio tra associazioni dei consumatori, ambientalisti e sindacati, ha appena depositato tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua alla Corte di Cassazione. Il prossimo 25 aprile comincera’ la campagna per la raccolta firme. Intanto i tentacoli delle multinazionali sono gia’ sui rubinetti del nostro paese. Oggi vi raccontiamo la storia di Aprilia in provincia di Latina, nel Lazio a pochi passi da Roma, dove la gestione dell’acqua e’ gia’ in mano ai privati.
...Era il 1 luglio 2004 quando i privati misero le mani sull’Acqua di Aprilia. Da quel momento chi gestiva le fonti ed i rubinetti era la multinazionale francese Veolia, ad Aprila e in altri 38 comuni della provincia di Latina. La gestione del servizio idrico in pratica passo’ alla società Acqualatina spa, societa’ partecipata per il 51% dai 33 comuni della provincia di Latina e per il 49% dalla Veolia. A febbraio del 2005 un gruppo di cittadini costituisce il Comitato Cittadino Acqua Pubblica di Aprilia. Parte cosi’ uno studio per capire come fosse avvenuta la cessione del servizio al gestore privato Acqualatina spa. E se qualcuno aveva pensato che quel privato “avrebbe migliorato magari il servizio” la storiella si e’ conclusa con l’arrivo delle prime bollette del nuovo oro blu. E’ il maggio del 2005: gli aumenti variano tra il 50% e il 330%...
Ascolta la testimonianza di Alberto De Monaco