di Giuseppe Giulietti e Federico Orlando
Nel settore dell'editoria si sta determinando il caos totale tra promesse mancate, tariffe postali abrogate, impegni non rispettati, nei confronti dell'emittenza radio-televisiva e dei gionali italiani all'estero. In queste condizioni risulta impossibile la convocazione degli stati generali e l'avvio di un serio confronto sulla riforma del settore. Per queste ragioni è necessario che il sottosegreatrio Bonaiuti convochi tutte le parti sociali e politiche prima che molte aziende siano costrette a chiudere i battenti... a meno che, queste non siano solo le prove generali prima dell'approvazione della legge madre di ogni bavaglio: quella sulle intercettazioni.
"Dal primo aprile, e non e' uno scherzo, saranno abrogate tutte le tariffe agevolate a favore della editoria con particolare riferimento alla spedizione degli abbonamenti" . A evidenziare questo nuovo colpo inflitto al comparto editoriale, Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita. "Tutti gli editori italiani- aggiungono- dai piu' grandi ai piu' piccoli riceveranno una vera e propria pugnalata alle spalle che in alcuni casi potra' portare all'immediata chiusura delle testate... La decisione, non preceduta da alcuna consultazione in sede parlamentare e' stata assunta dal ministro Tremonti facendosi beffa di tutti gli impegni assunti in sede parlamentare che andavano nella direzione di un progressivo reintegro dei fondi per l'editoria e della contestuale approvazione di una riforma organica del settore".
Per l'ennesima volta, affermano Giulietti e Vita, "si e' scelta la strada opposta dando cosi' al provvedimento uno spiacevole sapore vendicativo nei confronti di un settore che questo governo non ha mai amato. Non ci e' chiaro quale sia stato e quale sia, su questa vicenda il parere del sottosegretario Bonaiuti, che ha la delega per il settore e che a questo punto potra' serenamente procedere a buttare nel piu' vicino cestino la proposta di riforma dell'editoria dal momento che, con questo colpo di mano e' stata gia' realizzata.
"Per quanto ci riguarda- affermano i due deputati- questa vicenda non e' meno grave della chiusura dei programmi o dell'alterazione permanente della para condicio o delle rappresaglie nei confronti dei singoli giornalisti perche' colpisce in modo ancora piu' subdolo il pluralismo nel settore editoriale e condanna a morte sicura decine di testate e centinaia di posti di lavoro con il rischio di ridurre anche nel settore della carta stampata un pluralismo che nel settore dei media e' gia' ai minimi termini".
Articolo21, concludono Giulietti e Vita, "chiedera' nelle prossime ore una riunione a tutte associazioni di settore per valutare le opportune iniziative".
Occorre porre riparo rapidamente a tale improvvida decisione- di Mediacoop / Fammoni (Cgil): " No a stop agevolazioni postali"