di Redazione
Il quotidiano 'Il Giornale' di oggi pubblica la notizia della sanzione ricevuta dalla giornalista Rai, Maria Luisa Busi, per la sua intervista a 'Repubblica' nella quale avrebbe leso l'immagine dell'azienda sbagliando anche i dati di ascolto". Lo dice il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. Per Giulietti si tratta di "una decisione davvero singolare, non solo perche' la direzione dell'azienda contesta ad un consigliere nazionale Fnsi (non solo quindi dipendente Rai) di aver espresso la sua opinione, una cosa che ha il disgustoso sapere della rappresaglia antisindacale, ma e' ancora piu' sconcertante perche' si tratta della medesima azienda che non ha contestato e non contesta la 'confusione' tra assoluzione e prescrizione, le telefonate con il premier per aggiustare i palinsesti ed espellere le persone sgradite, la rimozione di decine di giornalisti e dirigenti al Tg1 e non solo, la violazione, perfino del contratto di servizio, quando e' arrivata a sopprimere e chiudere i principali programmi di approfondimento". Peraltro, prosegue Giulietti, "e' la stessa azienda che finge di non vedere e non sapere che molte attuali nomine furono concordate a palazzo Grazioli. Quindi, la lettera di richiamo alla Busi, dello stesso tono di quella che fu inviata a suo tempo a Loris Mazzetti e' un atto di intimidazione che dovra' essere impugnato e respinto in ogni sede. I legali di articolo21, anche in questa occasione, faranno la loro parte".
"Se fosse vera la notizia di una lettera di ammonimento da parte della direzione del personale della Rai a Maria Luisa Busi – afferma Vincenzo Vita, senatore del Pd e membro della commissione di vigilanza Rai - saremmo di fronte ad un caso assai serio di censura. E' davvero curioso e discutibile, infatti, che proprio il servizio pubblico non tenga conto dell'art. 21 della Costituzione e cioe' quello che tutela la liberta' di espressione. Per di piu' la Busi e' esponente della Federazione Nazionale della Stampa. Del resto, e' una fotografia del nostro tempo: Minzolini scorazza come vuole e la Busi viene ammonita".
Ne' un richiamo ne' una sanzione disciplinare ma una puntualizzazione sulla disposizioni aziendali in materia di rapporti con gli organi di informazione. Questo il contenuto della lettera che la direzione Risorse umane ha inviato alla conduttrice del Tg1 Maria Luisa Busi, secondo quanto precisano fonti di Viale Mazzini dopo le indiscrezioni pubblicate oggi da 'Il Giornale' che riferivano di un richiamo formale dell'azienda alla giornalista. La lettera delle Risorse Umane fa riferimento all'intervista di qualche giorno fa a 'Repubblica' nella quale la Busi esprimeva giudizi critici sulla linea editoriale della direzione di Augusto Minzolini. Nella lettera la direzione Risorse umane sottolineerebbe il fatto che la conduttrice non avrebbe chiesto l'autorizzazione alla direzione per l'intervista.
"La Rai – replica Giulietti - precisando che si tratta di una puntualizzazione e non di una sanzione non ha detto alcunche', confermando peraltro di aver leso il diritto di opinione nei confronti della giornalista Busi che oltre ad essere dipendente e' anche consigliere nazionale Fnsi". Lo afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti in merito all'articolo pubblicato oggi dal Giornale e alla precisazione di viale Mazzini. "Ma la cosa piu' grave - prosegue Giulietti - e' che questa lettera fantasma non e' stata fisicamente recapitata nelle mani della conduttrice, ne' in quelle dei suoi avvocati, o del cda o dell'Usigrai ma nelle mani del quotidiano Il Giornale. Pertanto laddove e' legittimo che il quotidiano diretto da Vittorio Feltri l'abbia pubblicata e' illegittimo che dalle Risorse umane della Rai questa lettera sia filtrata giungendo a destinazione di altri prima che del diretto interessato. Questa e' un'aperta violazione del diritto di riservatezza".
''Ho appreso dal quotidiano 'Il Giornale' di essere destinataria di una lettera aziendale il cui contenuto e' stato pubblicato oggi''. Cosi' la conduttrice del Tg1 Maria Luisa Busi in merito alle indiscrezioni del Giornale su una lettera di richiamo inviatele dalla direzione Risorse umane della Rai. La giornalista precisa che il suo legale avvocato D'Amati ''sporgera' querela contro ignoti per violazione del segreto epistolare secondo l'articolo 616 del codice penale''