di OSSERVATORIO TG ARTICOLO 21
I TITOLI DEI TG DEL 9 APRILE - L’uniformità nei titoli dei Tg di questa sera è davvero imbarazzante. Per quasi tutti i telegiornali stessi argomenti trattati in apertura, con le dichiarazioni di Napolitano, Berlusconi, Fini e Bersani sulle riforme. Ed ancora tutti riportano le minacce di Al Queda alle nazionali occidentali, compresa quella italiana, per i prossimi mondiali in Sudafrica e la cronaca con gli sviluppi dell’inchiesta sul decesso della donna, morta di parto, in un ospedale di Roma. Ci chiediamo se questa similitudine, che quasi tutte le sere si riscontra, cambierà nei prossimi mesi con l’ingresso di un nuovo soggetto nel panorama televisivo italiano, Europa 7. Ne parleremo questa sera, nello spazio dedicato al commento, con l’editore e proprietario dell’emittente televisiva, Francesco Di Stefano, anche perché è di oggi la notizia che finalmente, dopo undici anni di ricorsi, ha ottenuto la concessione per poter trasmettere su tutto il territorio nazionale. Ricordiamo che le frequenze assegnate ad Europa 7 erano abusivamente occupate da Rete4.
Questa sera quindi abbiamo poco da analizzare vista, come dicevamo all’inizio, l’uniformità dei titoli. C’è solo da evidenziare lo sciopero indetto dal comitato di redazione del Tg La7, telegiornale che è andato in onda in forma breve, e la solita inchiesta serale del Tg4 sulla primavera. A proposito del Tg4: anche questa sera Emilio Fede ci ha ricordato che lo storico accordo firmato ieri a Praga sulla riduzione degli armamenti nucleari, tra il presidente americano Obama e quello russo, è merito delle trattative portate avanti dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Attendiamo di conoscere se il direttore del Tg4 rivelerà qualcosa sulle altre missioni top secret in cui sembra essere impegnato il premier, come il conflitto tra israeliani e palestinesi, la crisi iraniana, nordcoreana, thailandese, pakistana-indiana e tutte le altre crisi dello scacchiere internazionale.
L’uniformità nei titoli dei Tg di questa sera è davvero imbarazzante. Per quasi tutti i telegiornali stessi argomenti trattati in apertura, con le dichiarazioni di Napolitano, Berlusconi, Fini e Bersani sulle riforme. Ed ancora tutti riportano le minacce di Al Queda alle nazionali occidentali, compresa quella italiana, per i prossimi mondiali in Sudafrica e la cronaca con gli sviluppi dell’inchiesta sul decesso della donna, morta di parto, in un ospedale di Roma. Ci chiediamo se questa similitudine, che quasi tutte le sere si riscontra, cambierà nei prossimi mesi con l’ingresso di un nuovo soggetto nel panorama televisivo italiano, Europa 7. Ne parleremo questa sera, nello spazio dedicato al commento, con l’editore e proprietario dell’emittente televisiva, Francesco Di Stefano, anche perché è di oggi la notizia che finalmente, dopo undici anni di ricorsi, ha ottenuto la concessione per poter trasmettere su tutto il territorio nazionale.
Ricordiamo che le frequenze assegnate ad Europa 7 erano abusivamente occupate da Rete4.
Questa sera quindi abbiamo poco da analizzare vista, come dicevamo all’inizio, l’uniformità dei titoli. C’è solo da evidenziare lo sciopero indetto dal comitato di redazione del Tg La7, telegiornale che è andato in onda in forma breve, e la solita inchiesta serale del Tg4 sulla primavera. A proposito del Tg4: anche questa sera Emilio Fede ci ha ricordato che lo storico accordo firmato ieri a Praga sulla riduzione degli armamenti nucleari, tra il presidente americano Obama e quello russo, è merito delle trattative portate avanti dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Attendiamo di conoscere se il direttore del Tg4 rivelerà qualcosa sulle altre missioni top secret in cui sembra essere impegnato il premier, come il conflitto tra israeliani e palestinesi, la crisi iraniana, nordcoreana, thailandese, pakistana-indiana e tutte le altre crisi dello scacchiere internazionale.
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Il Commento:
(intervista di Alberto Baldazzi)
Dottor Di Stefano, abbiamo aspettato undici anni; si potrebbe dire che il mese e mezzo, i due mesi che mancano, sono poca cosa. Ma cosa ci aspetta sulle nuove frequenze di Europa7?
“Cosa ci aspetta? Ci stiamo lavorando velocemente perché è vero che noi sono undici anni che lavoriamo su progetti; ma questi vanno adeguati, perché cambiano - e quanto sono cambiate - le situazioni dal 1999; sono cambiate continuamente. La parte tecnica è abbastanza avanti, e quindi dovremmo riuscire a iniziare le trasmissioni per giugno da un punto di vista tecnico, ma anche per quello che riguarda i contenuti”.
Undici anni soprattutto da osservatore; sicuramente lei si è fatta più di qualche idea sulla nostra televisione, e per quel che ci riguarda più da vicino, sull’informazione televisiva. Ci può dare qualche anticipazione, anche solo un’idea, una intuizione su quella che sarà l’informazione di Europa7?
“ L’unica cosa che le posso dire è che Europa 7 è stata., è e sarà una televisione indipendente, E con questo ho detto tutto”.
Ciò significa che il suo giudizio sugli attuali tg non è esaltante.
“In Italia, forse da sempre, non c’è mai stata un’emittente televisiva indipendente . E non solo tra quelle pubbliche. Non c’è mai stata. Gli italiani non sanno neanche che cosa sia una televisione libera e indipendente”.
Ed una iniziativa che viene dall’esterno, quella di Sky, lei come la valuta, tecnicamente e professionalmente?
“La valuto professionalmente tecnicamente moto buona; ma non sento quella libertà e quella indipendenza di cui ho parlato”.
Non ci può annunciare neanche qualche chicca?
“No, perché, molto semplicemente non c’è l’ho. Stiamo lavorando; i tempi sono stretti, e sempre difficile. Non vorremmo fare una figuraccia. Tempo un mese e saremo in grado di presentare quello che andremo a fare”.
Dottor Di Stefano, l’Osservatorio Tg di Articolo 21 non vede l’ora di potersi occupare anche dell’informazione di Europa .
“Io ringrazio voi, come sempre”.