di Giorgio Santelli
Come fece Scajola con Biagi, ma speriamo senza dover piangere subito dopo. Emilio Fede attacca Roberto Saviano e Sabina Guzzanti. Nel secondo caso ce lo aspettavamo. Del resto Fede deve difendere Bondi ad ogni costo. Ma arrivare fino al punto di contestare Roberto Saviano, questo meriterebbe una alzata di scudi generalizzata. Io mi vergogno da giornalista, mi vergogno di appartenere a quello stesso albo a cui appartiene Emilio Fede. E spero che vi siano altri colleghi che si vergognino di chi dica, di Saviano come di qualunque altra persona che sacrifica sè stessa per compattere la criminalità, "Basta, Basta...c'è gente che lo fa senza rompere".
Prima Fede se la prende con Sabina Guzzanti e poi, quasi passando da palo in frasca, se la prende con Roberto Saviano. Non fa altro che sostenere la posizione espressa a più riprese da membri del governo, in primo luogo lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Fede afferma: "giusto non andare a Cannes" dove c'è il film della Guzzanti (mi chiedo se questa posizione di un ministro della Cultura non sia anche uno sgarbo istituzionale nei confronti della Francia e del suo prinmcipale festival cinematografico); poi attacca chi comer Roberto Saviano grazie al suo libro e poi al film da esso tratto, vive sotto scorta perchè minacciato di morte dalla Camorra.
Da una parte si afferma che la vera scorta per i giornalisti che si battono contro la mafia è quella mediatica, l'attenzione della stampa alle loro battaglie. Fede, in controtendenza con tutta la stampa nazionale e internazionale, contro tutti gli organismi di categoria che si sono espressi più volte a favore di Saviano, decide di ascoltare i consigli non dell'Ordine dei Giornalisti ma di eseguire altri tipi di ordini che arrivano dal suo capo ed editore.
Infine mi chiedo. Oltre ai suoi telespettatori a chi parla Fede? In quella sua dichiarazione come direttore di uno dei 7 tg nazionali italiani, personalmente ci vedo anche un messaggio che oltre a delegittimare tutti coloro che si occupano di antimafia, legittimano i diretti concorrenti. Ovvero i mafiosi!
Vorrei che questa sera, nell'edizione del Tg4, Emilio Fede si scusasse con i telespettatori, si rendesse conto di quello che ha fatto, di quanto può essere davvero pericoloso lanciare questi messaggi di delegittimazione. E che chiedesse scusa a Roberto Saviano.