di Antonio Di Bella
"Von jetzt ab", da adesso. Con queste sempici parole si e' dissolta la cortina di ferro. E' il 9 novembre 1989. Egon Krenz ha appena preso il posto di Honecker al vertice della Germania est. La svolta impressa da Gorbaciov a Mosca va applicata anche a Berlino. Ma come?Tra la folla di giornalisti alla conferenza stampa governativa alza la mano un italiano, Riccardo Herman dell'ansa:"dite che volete allentare la chiusura delle frontiere,ma da quando?" . Guenther Schabowsky portavoce della Sed (il partito comunista) diventa suo malgrado l'uomo della storia:impacciato, a disagio di fronte alla libera stampa, privo di istruzioni precise dal partito, farfuglia tre parole:"Von jetzt ab",da subito. I tedeschi dell'est ,che seguono la conferenza in tv, non credono alle proprie orecchie. A migliaia si riversano ai posti di frontiera.L'idea, confusa,del partito e' fare qualche apertura generica a parole, senza effetti concreti. Ma il clima non e' piu' quello delle repressioni sanguinose avvenute fino a pochi mesi prima.I gendarmi dell'est capiscono di non avere piu' l'appoggio sovietico. Cosi' al posto di frontiera sulla Bornholmer strasse gli attoniti Vopos, le guardie note per la loro crudelta',vedono davanti a se' un fiume di persone in festa dirette a ovest. Non si tratta di singoli fuggitivi da abbattere a colpi di fucile. Come si puo' fermare un popolo in festa? Cosi' senza sparare un colpo ,senza alcun un atto di violenza, la cortina di ferro si scioglie come burro. Lacrime, abbracci, file di trabant (le utilitarie dell'est)a clacson spiegati.
Il popolo tedesco si abbraccia e festeggia spazzando via in una notte i dubbi e i distinguo delle cancellerie di mezza europa.
Mai nella storia qualcosa di cosi' importante e' avvenuto in modo piu' semplice, dolce, incruento e festoso.