Strano silenzio di alcune testate Rai sull'intervista del presidente Ciampi e sul dibattito politico che ne è seguito.  Silenzio del tg1 di Augusto Minzolini, silenzio del giornale radio di Antonio Preziosi. Non una notizia, per tutto il giorno . Scomodo argomento, che parla di un passato tutto da chiarire. L'intervista del presidente arriva dopo quelle del  procuratore Grasso e di Veltroni, sull'entità politica, sulle stragi di mafia e non solo.  Siamo alla notte di quel luglio 93 , e il presidente Ciampi racconta al giornale La Repubblica, l'angoscia di quelle ore , lui, presidente del consiglio di un governo tecnico, che tentava di risollevare il paese investito dalla corruzione di tangentopoli e in piena crisi finanziaria , dopo la svalutazione della lira. Non è la prima volta che Ciampi  la racconta quella notte e presto affiderà i suoi ricordi ('perché resti quella memoria'), ad un libro scritto con Arrigo Levi.

Dice Giuseppe Lumia , del Pd, commissione antimafia: 'molti della maggioranza fanno finta di non sentire, altri attaccano chi chiede verità sulle stragi . Il Tg1 oscura il monito del presidente. Perché tanta reticenza? Eppure l'esigenza di far luce sul periodo stragista dovrebbe essere una priorità condivisa per ridare credibilità alle istituzioni. Si ha la sensazione che si voglia far passare tutto sotto silenzio', conclude Lumia. Secondo Bobo Craxi, 'le parole di Ciampi vanno approfondite , perché mani esterne destabilizzatrici perseguirono una nuova stragegia della tensione'.  Veltroni su SkyTg commenta le parole di Ciampi: 'Perché la mafia comincia a fare stragi, e poi smette? Perché ? Perché non c'era solo la mano della mafia'. Durissima la reazione di Cicchitto, che manifesta un grande timore: 'un gioco al massacro, un'intenzionalità politica marcata, per fare da cassa di risonanza ad operazioni di demonizzazione'. Ecco dunque le reazioni politiche alle parole fortissime, di Carlo Azeglio Ciampi. Dunque, un certo dibattito politico  l'intervista di Ciampi l'ha sollevato e come . Ma il giornale radio ed il Tg1 non se ne sono accorti.  Su alcuni argomenti delicati , Tg1 e giornale radio marciano in tandem : se qualche notizia disturba la maggioranza , evitano. I direttori di tutti i giornali italiani hanno aderito alla memorabile giornata alla Fnsi, contro il ddl Alfano. Hanno confermato la loro adesione Berlinguer per il Tg3, Orfeo per il Tg2, Mineo, per Rai News24. Minzolini e Preziosi no, non hanno aderito . Forse non possono.