di Stefano Corradino
"Tra poche ore una legge illiberale limiterà il diritto di informare e di essere informati". Di chi è l'imperiosa dichiarazione? E' contenuta nell'ultimo editoriale domenicale di Eugenio Scalfari su Repubblica? O in un pungente monologo di Marco Travaglio ad Anno Zero? O forse è un passaggio del faccia a faccia tra Roberto Saviano e Al Gore al recente Festival del Giornalismo di Perugia? Niente affatto, sono le parole testuali di Silvio Berlusconi in uno spot che ha fatto il giro delle televisioni. Parole forti, taglienti che sbugiardano quella stampa faziosa che attribuisce a Berlusconi il ruolo di censore. Berlusconi è un autentico paladino della libertà di informazione. Ma c'è di più, perchè le immagini sono ancora più eloquenti delle parole: nel breve spot Berlusconi sta parlando di pensioni, lavoro, famiglia. Ad un tratto viene simulata un'interfenza e la televisione si spegne. Lo schermo è nero, chiaro e penetrante il richiamo all'oscuramento. La voce di Berlusconi si propaga nello sfondo buio: "Dobbiamo resistere e scongiurare il rischio di un regime". Ve lo aspettavate? No, francamente neanche noi, noi che di Berlusconi abbiamo sempre contestato gli editti, l'accanimento contro giornalisti e trasmissioni sgradite, le leggi ad personam. Berlusconi ha realizzato uno spot per la libertà d'informazione e Articolo21, nei giorni della discussione alle Camere sulle intercettazioni lo ripropone senza indugio. A 10 anni di distanza...
Eh già, perchè lo spot di Berlusconi è del 2000, alla vigilia delle elezioni regionali. Berlusconi era all'opposizione e contestava una legge sulla par condicio che, pur brutta, cercava se non altro di stabilire un criterio di equilibrio tra le forze politiche in tv. Ma se la par condicio era una legge illiberale, anteprima di un "regime", cos'è allora questa sulle intercettazioni che agevolerebbe corrotti e corruttori, bancarottieri, finanzieri d'assalto, mafiosi, ndranghetisti, camorristi, trafficanti d'armi?
Pertanto facciamo nostro lo spot di Berlusconi e lo riadattiamo per l'occasione. Perchè le sue preoccupazioni sono le nostre. Perchè "tra poche ore una legge illiberale limiterà il diritto di informare e di essere informati". E quindi, come recitava il suo spot "dobbiamo resistere e scongiurare il rischio di un regime". Grazie Silvio per averci suggerito le parole giuste.
Guarda e ascolta lo spot di Articolo21