di DENTRO LE NOTIZIE
•ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 1 GIUGNO 2010
•ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 1 GIUGNO 2010
•LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 1 GIUGNO 2010
I TITOLI DEI TG DI MARTEDI 1 GIUGNO 2010 - Sui Tg di oggi l’apertura resta dedicata all’assalto da parte di Israele alla nave degli aiuti per Gaza. Assalto effettuato in acque internazionali del Mediterraneo. E’ giornata di approfondimento e forse il grande spazio è dato anche dal fatto che a bordo della nave dei pacifisti c’erano sei italiani. Parole utilizzate nei titoli: assalto, attacco, bliz, strage, condanna (non espressa dall’Italia ma dall’Onu nei confronti di Gerusalemme). Il Vaticano parla dell’ occupazione di Gaza da parte di Israele come di ingiustizia.
La Turchia chiede punizioni per Israele. E a Gaza sale la tensione. Il Tg 4 ne parla ma non definisce la nave attaccata pacifista bensì “filo palestinese” e assicura spazio alla difesa israeliana che definisce l’episodio “caso isolato e non strategia politica”. Gli altri Tg nel riportare la posizione di Israele stigmatizzano l’accusa di ipocrisia fatta da Gerusalemme all’Onu.
La festa della Repubblica e il discorso del capo dello Stato passano così in seconda battuta. Solo tg2 e tg5 scelgono questa apertura ponendo la vicenda israeliana in seconda battuta. Il no della Cassazione alle coppie che chiedono preferenza di etnia per bimbi di adottare è su Tg3 e Tg5. Trova spazio nei diversi Tg anche la storia della soldatessa italiana ferita in Afghanistan (Tg1, Tg2 e Tg5) e invece trova spazio solo sul Tg 3 l’ultimo dato sulla disoccupazione in Italia: il 9% ad aprile. Ed è l’unico Tg a raccontare la fase di stallo nel Pdl sulla vicenda intercettazioni: non c’è accordo tra Finiani e resto del popolo. Tema contiguo, che però è sparito dai Tg, è la difficoltà del mondo della Cultura. Si è saputo di Bondi e dei Tagli in finanziaria. Ma lo stato della cultura lo scopriamo giusto noi che dedichiamo al tema il commento. Ce ne parlerà Ottavia Piccolo.
Curiosità: Fede, vista la momentanea tranquillità meteorologica sul Belpaese, scopre la tempesta tropicale del secolo su Honduras e Guatemala. Dal Tg5 scopriamo che non si trovano più ad est le statue di Lenin e Stalin e che in Cina viene abolito il termine compagni. Studio aperto ci parla degli Ufo in Brianza, del debutto da attore di Emanuele Filiberto e dell’innamoramento della Yespica con Mammuccari. Solo il Tg2 riporta il duro j’accuse di Adriano Sofri al neo allenatore della Fiorentina. “I suoi idoli – afferma – erano i massacratori serbi”.
Il Commento di Ottavia Piccolo, attrice
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Ottavia Piccolo: l’informazione, qualche volta a livello di quotidiani ha approfondito, a livello televisivo si è concentrata sulla gag , sul braccio di ferro Bondi Tremonti; in questa vicenda parzialmente archiviata dei tagli agli enti culturali, alle istituzioni culturali, cosa rimane dal tuo punto di vista?
“Rimane che i tagli al FUS sono confermati: quello che è stato detto sulle fondazioni resta; quindi non è cambiato niente. Bondi ha detto che poi guarderà lui, che vedrà: “ Ci penso io”… ci penso io, un accidente! Siamo tutti alla canna del gas; non è più una questione di balletto su “chi è più bravo”, ma mi pare che Tremonti e Bondi facciano il gioco del poliziotto buono e dell poliziotto cattivo. Così, per quanto riguarda la cultura, enti importanti forse resteranno; però quelli che secondo loro - , chissà con quale criterio - , potrebbero essere considerati superflui, vengono tagliati. Veramente … non si sa cosa dire, perché chi segue un pochino sui giornali va a finire che ci capisce poco o niente; dovrebbe stare nei meandri del Parlamento, o anche meglio ancora, di Palazzo Chigi, per capire che cosa ci stanno preparando.”
Ma si può spiegare in poche parole perché la cultura, perché la produzione intellettuale, artistica, letteraria, cinematografica, teatrale, museale … non sono una svogliatura ma qualcosa di importante? Visto che questo paese è molto deculturalizzato - abbiamo la zona del Nord-Est con più basso tasso di scolarizzazione d’Europa…
“ Certo. Ma io credo che un paese, dove c’è un Governo che dice: “ L’obbligo scolastico si può abbassare”, che “ La cultura è una cosa superflua”, che “ la scuola si può tagliare, ma tanto poi ci sono le scuole private”… in un paese che non ha memoria della sua cultura, perché se ne frega altamente, che cosa si deve dire? Che siamo disperati!
Si taglia ai musei, si taglia dappertutto. E’ un paese che non rispetta il suo patrimonio culturale. La cultura è tutto: la cultura è il paesaggio, la cultura è l’impossibilità di vivere nelle nostre città, che sono invivibili: tutto questo è cultura, e tutto questo viene dimenticato.”
Ottavia, vogliamo ricordare, per fare alcuni esempi, che in Russia è arrivata prima la Fanta, e poi il disgelo tra Stati Uniti ed Unione Sovietica? Che in Cina è arrivata prima la Coca Cola poi gli accordi internazionali sul “partner privilegiato”? Che Hollywood è il battistrada dello strapotere economico e culturale, alto o basso che sia il livello di questa cultura degli Stati Uniti, e che noi siamo comunque il più grande bacino di risorse e di storia culturale, del mondo?
“ Che aggiungere? È cosi! È vero: lo siamo, ma ce lo dimentichiamo; quando un ministro si offende per un opera dell’ingegno, come può essere il film di Sabina Guzzanti, e quindi non si presenta, non ci rappresenta, in un festival del cinema come quello di Cannes, cosa dobbiamo dire? Sono talmente disperata che le parole non mi vengono… spero che le forze del nostro Paese, le forze più giovani, le donne, i cittadini di buona volontà si accorgano di quello che sta succedendo, e che sfruttino l’occasione, domani in piazza, per riaffermare la forza della cultura nel nostro Paese.”
Ecco: cultura e Costituzione. Un binomio che in queste ore, nella tua persona, e per fortuna non solo nella tua figura, viene spesso avanzato. Cosa succede domani a Milano? Lo sappiamo, una ricorrenza. Ma quali toni, quali valenze, acquista questa festa?
“ Noi domani a Milano festeggeremo in piazza Castello; festeggeremo, ovviamente, la Repubblica, ma anche la Costituzione repubblicana: sono i pilastri della nostra democrazia, che molto spesso viene citata … ma poco studiata. Molti ne parlano, parlano di cambiarla, ma pochi la conoscono. Domani ci sarà Guglielmo Epifani, che concluderà la giornata; ci saranno le donne e gli uomini delle ACLI, dell’ANPI, di varie associazioni, ovviamente di Articolo21. Si leggeranno alcuni articoli della Costituzione, non tutti i 139, giovani e studenti, si parlerà della libertà che ci ha dato la Costituzione, e che dobbiamo continuare a difendere. Ovviamente ci sarà Roberto Natale, della Federazione Nazionale della Stampa, Raimondo Ricci dell’ANPI, Giovanni Battista Meloni delle ACLI. Io farò semplicemente da tramite e ricorderò che proprio con la Repubblica le donne in Italia hanno finalmente avuto la possibilità di votare; una cosa che si dimentica spesso, e che vorremmo ricordare anche ai nostri giovani, alle nostre figlie, ai nostri figli. E’ grazie alla lotta di donne e uomini contro il fascismo e nazismo, che noi oggi possiamo parlare liberamente.”