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2 giugno a Milano. Festa della Repubblica, Festa della Costituzione
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di Micol Sarfatti

2 giugno a Milano. Festa della Repubblica, Festa della Costituzione

Un corteo e una manifestazione per celebrare la Repubblica Italiana, ma anche per ribadire a gran voce il valore della nostra Costituzione, troppo spesso minacciata da leggi come quella sulle Intercettazioni, la “legge bavaglio”.  E’ Ottavia Piccolo la prima a parlare dal palco, in una piazza Castello gremita di cittadini, lavoratori, ma soprattutto moltissimi giovani. «La Costituzione è l’essenza della nostra democrazia, è inaccettabile che subisca continui attacchi».- dice Massimo, 25enne neolaureato e precario- « La legge bavaglio non limita solo l’attività di magistrati e giornalisti, ma anche il diritto ad essere informati di noi cittadini. E’ nostro dovere essere qui a festeggiare e difendere la Costituzione».

L’attrice apre il comizio dichiarandosi «felice di poter festeggiare il due giugno a Milano anziché a Roma. Perché questa è la festa dei cittadini e non delle forze armate» e legge un intervento del nostro portavoce Beppe Giulietti, che ricorda l’importanza dell’articolo 21: «Uno dei più belli della Costituzione, ma purtroppo anche uno dei più oltraggiati da coloro che vogliono rubare la nostra libertà e di oscurare l’opinione pubblica».

La piazza applaude. Poi Ottavia Piccolo legge una parte dell’articolo che tutela la libertà di espressione e di stampa. «Uno strumento fondamentale di bilanciamento del potere», ricorda l’attrice. Applausi per Roberto Natale, presidente FNSI, che legge una lettera di Patrizia Aldrovandi, mamma di Federico a Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. «Il ministro Alfano provi a spiegare a queste donne che nessuno avrebbe potuto conoscere la tragedia dei loro cari se questa sciagurata legge bavaglio fosse già stata approvata». «Non avremmo saputo nulla nemmeno del crack Parmalat, della vicenda Scajola, delle stragi del ’92». - incalza Natale-  «Il potere attuale vuole un’informazione che non faccia domande scomode e che dia solo non notizie, camuffate da servizi. Questo è ancora più pericoloso dell’informazione faziosa. E’ il trionfo della berlusconizzazione della cultura: il Tg 1 di Minzolini è diventato come Studio Aperto».

«Uno dei pilastri della nostra democrazia è proprio quello della partecipazione attiva alla vita sociale.» - ribadisce il presidente della FNSI- «Questa disinformazione invece ci considera come bambini da intrattenere, come telespettatori passivi. Nei giornali e nei telegiornali si da' sempre meno spazio alle notizie sui lavoratori e alla politica internazionale. Trionfano le notizie curiose, gli “strano ma vero, presentati come “ringiovanimento dell’informazione”, quando in realtà sono solo intrattenimento travestito da notizia.

«I giornalisti - conclude Natale - devono lottare, anche con i direttori e i capi redattori che impongono certe notizie, e far valere i propri diritti per restituire il senso della serietà dell’informazione. Perché a volte l’autocensura può essere più pericolosa della censura». Conclusioni affidate al segretario generale della CGIL Gugliemo Epifani che ribadisce l’importanza del diritto di partecipazione alla vita pubblica dei cittadini e dei lavoratori, «ormai  stanchi di essere vessati da un governo che distingue tra cittadini di serie A e cittadini di serie B  e che decide per loro».

«Il federalismo tanto invocato dall’attuale governo - ha ricordato Epifani- si basa sul concetto, presente anche nella Costituzione americana, di “pluribus unum”, ovvero dai tanti uno. Non è secessione, ma al contrario è solidarietà e autogoverno. Il segretario CGIL ha invitato infine i presenti «a costruire una "nuova storia" e a fare del Due giugno non solo la festa della Repubblica, ma anche la festa della Costituzione».

Il 2 giugno e i tanti principi costituzionali sotto tiro - di Fulvio Fammoni e Paolo Serventi Longhi* Insieme per la Costituzione repubblicana. Manifestazione nazionale a Milano / Un 2 giugno di cittadini responsabili. Di Costituzione- di Andrea Liparoto*


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