di Micol Sarfatti
Caterpilllar, storico programma di Radio 2, va in tv per raccontare su Raitre “l’altro sabato del villaggio italiano”. Cinque puntate estive e poi altre trenta a partire da ottobre. La squadra vincente non cambia: alla conduzione ci sono sempre Massimo Cirri e Filippo Solibello. Lo studio è quello dell’Auditorium radiofonico di Corso Sempione a Milano e la struttura è quella di Loris Mazzetti. L’ospite fisso in studio è il critico d’arte Philippe Daverio, l’attore Davide Riondino diventa menestrello e, con ironia, mette in musica i fatti della settimana.
Gli storici inviati raccolgono belle storie in giro per il Paese. C’è Marina Senesi che vuole partire da Quarto, come Garibaldi, per un giro d’Italia in “barca-stop” che avrà come tappa finale Senigallia, meta prescelta per il Catterraduno 2010
Marco Ardemagni è a Trento per il festival dell’Economia e organizza un estemporaneo reading di buste paga di dipendenti pubblici, per far capire chi veramente sarà colpito dalla manovra Tremonti. Veronica del Soldà presenta da Verona il “Last minute market”, organizzazione creata dal preside della facoltà di Agraria di Bologna, per recuperare i prodotti invenduti nei supermercati e darli ai bisognosi. Da Scaletta Zanclea, il paese del messinese travolto dalle alluvioni dello scorso ottobre , Laura Troja racconta la storia di un barbiere reinventatosi coiffeur a domicilio, dopo che il suo negozio è stato travolto dal fango.
Ogni settimana sarà ospite in studio il sindaco di un piccolo comune, il debutto è toccato a Massimo Nicora, primo cittadino di Cazzago Brappia, 700 anime in provincia di Varese. Un esempio di amministrazione comunale virtuosa che riesce a risparmiare ben 35.000 euro l’anno: «Io e i consiglieri ci troviamo ogni sabato mattina alle cinque per pulire la piazza, se nevica spaliamo la neve, se piove facciamo manutenzione nel municipio o nella biblioteca»- ha raccontato fiero Nicora.
Tante storie di un’Italia positiva, troppo spesso ignorata dai media, per una trasmissione innovativa nei contenuti e nelle tecniche : non solo «i potenti mezzi Rai»- come ricorda Cirri- ma anche collegamenti low-cost, realizzati con piccole telecamere e zainetti che sfruttano la linea telefonica.
Programmi come Caterpillar tv dimostrano che in Rai, nonostante i tagli selvaggi e i ripetuti tentativi da parte del Governo di minare l’autonomia editoriale, si possono e si devono ancora fare programmi di qualità.
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