di DENTRO LE NOTIZIE
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I TITOLI DEI TG DELL'8 GIUGNO- Il presidente del consiglio esterna. Ci si aspetterebbe dai Tg un’analisi attenta per capire e far capire ai telespettatori il senso delle sue frasi. Ed invece nulla di tutto questo. Cioè quando il capo del governo dice che la sua azione è bloccata dalle lobby di magistrati e giornalisti qualcuno dovrebbe chiedergli se, a proposito di quest’ultimi, in tale elenco ci siano anche giornalisti de Il giornale diretto da Vittorio Feltri e quelli dei telegiornali Mediaset, tutte testate che hanno come editore la famiglia del premier. Perché in tal caso ne farebbe parte anche un fedelissimo come Emilio Fede. Dunque ha covato in tutti questi anni delle serpi in seno? Dai Tg di questa sera nessuna domanda o riflessioni in tal senso, e nemmeno un piccolo spazio da dedicare alle repliche delle associazioni di categoria, Associazione magistrati e Federazione nazionale della stampa. Noi dell’osservatorio, daremo invece voce a chi non ha avuto questo diritto, con l’intervista, nello spazio commento, a Franco Siddi, segretario della Fnsi il principale sindacato dei giornalisti italiani.
Per le altre notizie spazio in tutti i titoli al rapimento del neonato a Nocera Inferiore ed alle manovre economiche che diversi paesi dell’Unione si apprestano a varare per far fronte alla crisi.
E tante, tante notizie leggere, per non stancare i telespettatori, come dice il direttore del Tg1 Minzolini.
Ed allora eccole. Studio Aperto ci fa sapere che Francesca Cipriani, aria svampita e fisico prorompente, ha vinto “La pupa e il secchione”; il Tg4 ha sempre la fissazione del clima, a proposito da domani sarà torrido; ed il Tg5 si chiede: “C’’è un metodo per evitare i gavettoni di fine anno scolastico?”
Il commento di Franco Siddi
(intervista di Alberto Baldazzi)
Siddi, lei è uno dei capi della lobby che impedisce al governo di governare, insieme a quella della magistratura….
“ Non sapevo di essere così potente; Berlusconi, evidentemente, le ombre le considera una potenza, e questo mi fa piacere. Impari a rispettarci”
Oggi voi avete riunito i vostri “Stati generali”, ovvero l’innervatura del sistema: i cdr di tutte le redazioni. Come è andata questa giornata?
“ E’ andata bene, nel senso che i colleghi delle redazioni hanno manifestato la consapevolezza della gravità dell’attacco che è in corso al loro lavoro, e per il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. E’ venuta fuori una linea chiara di resistenza civile, e non uno sfogo che si esaurisce in una giornata,; faremo lo sciopero quando dovremo farlo, ma non sarà l’unica cosa che faremo: saremo permanentemente in campo finchè questa legge starà sul terreno”
Avete parlato di “silenzio di regime”…
“Abbiamo detto: silenzio di stato. Si, questa è una legge che vuole imporre il silenzio di stato. Mi pare evidente: nessuno si può scandalizzare nè offendersi. Stanno facendo un’operazione che va chiamata per quello che è : “silenzio di stato” . Se questa cosa dà dispiacere, lo tolgano; dimostrino che sono protagonisti di un sistema civile, non di un sistema di regressione democratica”
All’interno della categoria, ma più in generale, del mondo della comunicazione, c’è sostanziale unità? La vicenda dell’incontro dei direttori dei grandi giornali, sarà ripetibile nelle prossime settimane, in questa fase politica sempre più intensa e caratterizzata dalla logica dello scontro?
“ Io penso che se la legge rimane questa , è indispensabile capire che non interessa chi vince nel centro destra, tra Fini e Berlusconi, in questa partita. Perché, in fondo loro stanno facendo un’altra partita. Noi stiamo giocando una partita, una battaglia di merito. Il cuore di questo merito è la libertà dell’informazione ed il suo pluralismo. A noi non interessa se un soggetto politico all’interno della maggioranza raggiunge un’intesa su un capitolo della legge e quindi, nella contabilità politica, basta portare a casa una cosa su tre, magari qualcosa di più sulle intercettazioni che riguardano la mafia, per ritenersi soddisfatti. A noi questo disegno di legge non ci può rendere soddisfatti, e riteniamo che lo stesso valga anche per i cittadini e per quel vasto mondo democratico che ritiene di avere diritto di essere informato, ritiene di aver diritto che si accenda la luce sulle notizie, e che rifiuta, appunto, il silenzio di stato”