di redazione
La violazione dei diritti costituzionali e della carta dei diritti dell’uomo da parte di molti dirigenti scolastici: la denuncia di un gruppo di genitori di Calenzano ad Articolo 21.
Alla Redazione di Articolo 21
vorrei portare alla vostra attenzione quanto e' successo all'Istituto Comprensivo di Calenzano, vicino Firenze. Vi scrivo in qualita' di genitore e come rappresentante della componente genitoriale del Consiglio d'Istituto in questione.
Quanto accaduto e' gia' andato in stampa su giornali come LaRepubblica, Corriere Fiorentino e LaNazione.
Un po' di cronistoria.
La gestione dell'Istituto da parte della DS e' sempre stato oggetto di critiche da parte del Comitato dei Genitori sin dal suo insediamento. Le questioni piu' controverse hanno riguardato sulla gestione delle supplenze e dell'ora di alternativa. In ogni caso, durante le riunioni del Comitato dei Genitori, anche il tema della cosiddetta riforma Gelmini della Scuola e' sempre stato all'ordine del giorno sin dall'anno 2008 (legge 133).
La questione e' "esplosa" quando non sono state assegnate 2 nuove classi di tempo pieno al nostro Istituto. Questo ha fatto si' che alcune decini di genitori si son visti esclusi dalla scelta di iscrivere i propri figli a sezioni con 40 ore alla scuola primaria. Anche le sezioni a modulo, che a Calenzano si strutturavano sulle 33 ore, si sono viste riscalare il numero di ore a 28 (molto vicino all'idea del ministro di scuola a 27 ore).
In questa situazione, e in completa autonomia, il Comitato dei Genitori ha inteso intraprendere una protesta che portasse ad esprimere il completo disagio verso una situazione che da un lato mina alle fondamenta quel che di buono resta nella nostra scuola e dall'altro cerca di imporre un "progetto" familiare dove la donna viene posta in una situazione in cui la scelta tra casa e lavoro non e' piu' una scelta ma una sorta di "imposizione".
E' stato quindi inviato e distribuito il seguente volantino:
“Calenzano appende i grembiulini alla gruccia”
Obbiettivo della protesta: il “grembiulino“ simbolo della riforma Gelmini appeso fuori dalla scuola in segno di protesta contro una scuola che non garantisce più l'apprendimento e la conoscenza ai bambini. Questa scuola annienta la formazione interdisciplinare che si chiamava “tempo pieno” o “ modulo” e nega le esigenze dei genitori che lavorano così costringendoli a fare scelte difficili nell'organizzazione familiare per la mancata accoglienza delle preferenze di iscrizione. Giovedì 10 giugno alle 16.00 a conclusione di questa protesta la chiusura della scuola in modo simbolico appliccando strisce e nastri di carta alle porte e ai cancelli di ingresso di ogni plesso.
Alla notizia, la nostra Direzione Scolastica ha emesso la seguente circolare...
A cio' e' seguito un sit-in di protesta venerdi' scorso davanti all'Istituto.
Ritengo che quello accaduto sia un fatto gravissimo che va a ledere i piu' fondamenti diritti del singolo cittadino. Diritti che sono sanciti dalla nostra Costituzione all’articolo 21, per la difesa del quale è nata la vostra meritevole associazione,e dalla carta dei Diritti dell'Uomo e delle Liberta' fondamentali nell'Uomo, dove si puo' leggere nell'Art 11:
"...I dipendenti di ruolo e gli agenti delle Comunità europee godono del diritto alla libertà di espressione, anche nei settori rientranti nell'ambito di attività delle istituzioni comunitarie. Tale libertà comprende quella di esprimere, verbalmente o per iscritto, opinioni discordanti o minoritarie rispetto a quelle difese dall'istituzione alla quale i detti dipendenti appartengono..."
E' sulla mistificazione del "diritto di lealta'" per l'Istituzione in cui si lavora che si cerca di imporre una censura preventiva sulla liberta' di espressione. E' su questo che si dovrebbe discutere per evitare altre situazioni del genere che potrebbero portare ad una deriva liberticida.
Non a caso, quanto successo nel nostro istituto e' la replica piu' esplicita di quanto accaduto in Emilia-Romagna (guarda caso...) pochi giorni fa.
(lettera firmata)