di Bruna Iacopino
La fase del miracolo aquilano si è ufficialmente conclusa. A sancirlo è la richiesta fiscale che tornerà a gravare sui cittadini residenti nelle zone del cratere a partire dal 1 luglio di quest’anno, ivi compresi gli arretrati come del resto contenuto all’interno della manovra finanziaria in discussione. Dopo il terremoto che ha distrutto L’Aquila e i suoi comuni limitrofi, adesso il territorio rischia di andare incontro ad un altro sisma, ma di carattere economico. A utilizzare questo parallelismo e non a caso sono i comitati promotori della manifestazione che avrà luogo proprio a L’Aquila, domani 16 giugno. “A oltre un anno dal sisma del 6 aprile 2009, infatti - dicono gli organizzatori in una nota - la ricostruzione e' ferma, il tessuto economico al collasso, la citta' e il territorio rischiano lo spopolamento. Non e' ancora completo il quadro normativo per la sistemazione delle case, non ci sono i soldi nemmeno per saldare le spese di emergenza gia' effettuate, nessuna misura e' stata presa per contrastare il tracollo economico… In questa situazione, l'articolo 39 della manovra finanziaria prevede che in tutte le zone colpite dal terremoto si tornino a pagare tutte le tasse e i tributi. Non solo. Si chiede in tempi rapidissimi la restituzione di quanto non versato finora.” Sotto la sigla S.O.S. che sta per Sospensione delle tasse, Occupazione, Sostegno all’economia, l’assemblea cittadina, nata dal lavoro dei comitati sorti in seguito al sisma dell’aprile scorso, chiama tutti ad una grande mobilitazione cittadina con concentramento alle ore 16 del 16 giugno alla Villa comunale. “L’economia delle zone colpite si trova tutt’ora in uno stato di profonda sofferenza” scrivono ancora nel comunicato diramato alla stampa. A dare la propria adesione alla manifestazione anche il Consiglio provinciale, con in testa il presidente della Provincia, Antonio Del corvo, che ha annunciato sarà presente domani insieme al gonfalone e alle altre amministrazioni. La Provincia chiede infatti che il blocco delle tasse venga protratto fino a dicembre 2011. Posizione ribadita anche dall’amministrazione comunale de L’Aquila che oltre ad aderire alla manifestazione di domani, ha anche approvato, qualche giorno fa, alcune risoluzioni urgenti: la convocazione di un consiglio comunale, il prossimo 21 giugno, con l'invito del ministro delle Finanze Giulio Tremonti e la convocazione di una conferenza dei capigruppo per decidere l'eventuale svolgimento di un consiglio comunale a Montecitorio. Mentre sempre a firma del sindaco Cialente, è arrivato un invito ufficiale a tutti i direttori delle testate a recarsi in Abruzzo e riaccendere così i riflettori su quella terra ancora devastata. E proprio in un momento non certo semplice per l’amministrazione comunale che giusto ieri si è vista arrivare anche le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali, Giustino Masciocco. “Siamo ostaggio di un Governo che non ha il coraggio di affrontare con sincerità e senza faziosità la nostra situazione – scrive nella lettera di dimissioni l’assessore Masciocco- prendendosi, sì, i giusti meriti per quello che è stato fatto, ma con l’obbligo di riconoscere le difficoltà che ci sono sulla via della ricostruzione e sull’emergenza abitativa.” E continua: “Perché dovremmo ancora renderci complici di questo Governo, fungendo da cuscino ammortizzatore del disagio e della rabbia, cercando di mediare, alimentando speranze difficili da sostenere? Perché dovremmo spiegare alla nostra popolazione la necessità di fare ancora sacrifici? Il Governo non merita questo nostro appoggio.”
Un disagio che viene rimarcato anche dalle diverse adesioni che anche in queste ore continuano a giungere: dall’ateneo universitario, all’Arcidiocesi, a Sinistra ecologia e libertà, all’Udc, a Italia dei Valori, ma scendono in campo anche l’Ugl, gli agricoltori e l’Ance. Una mobilitazione trasversale, anche in vista del primo “ultimatum” giunto nelle ultime ore da parte dell’Inps che chiede la restituzione dei contributi sospesi negli ultimi sette mesi per il sisma del 6 Aprile 2009 in un'unica soluzione il prossimo 16 luglio, e indica anche la giornata di domani come scadenza della prima delle 60 rate mensili per restituire i contributi sospesi da Aprile a Novembre 2009.
''A tutto cio' si aggiunge la beffa – commenta Stefani Pezzopane, tra le prime ad aderire all’appuntamento di domani - di una direttiva giunta proprio in queste ore dall'Inps ai consulenti del lavoro, in cui si chiede di restituite i contributi da domani stesso. Per questo e' necessario, e' importante essere presenti, e in maniera massiccia, alla manifestazione di domani, per far sentire la nostra voce, la voce di un territorio che chiede giustizie e di essere messo nelle condizioni di rialzarsi''.