di Alessandro Danese
I primi caldi sono arrivati e in molti hanno gia’ assaggiato le spiagge e i bellissimi mari della nostra penisola. Ma come al solito non mancano le polemiche. Proprio in questi giorni il nostro paese ha recepito la nuova direttiva dell’Ue per definire la qualita’ delle acque di balneazione. Per gli ambientalisti avremo dei mari e laghi puliti per legge e non per il reale stato dell’arte.
Nel 2006 è entrata in vigore una nuova direttiva sulle acque di balneazione che ha aggiornato i parametri e le disposizioni relative al monitoraggio per adeguarli alle conoscenze scientifiche più recenti. Gli Stati membri hanno tempo fino al 2015 per applicarla. Ora l’Italia ha deciso di farlo ma per Legambiente "la direttiva rende più permissivi i criteri per la balneabilità e molte località diverranno balneabili, non perché saranno meno inquinate, ma solo perché è cambiata la legge". Insomma criteri per mari del nord e del sud, per laghi e fiumi non possono essere alla stessa stregua. Dunque una direttiva che allenta le maglie della balneabilita’, il messaggio e’ chiaro. Per gli ambientalisti rischieremo di immergersi in acque pulite solo sulla carta.
Ascolta il Gr ambiente con intervista a Vittorio Cogliati Dezza