di Elisabetta Viozzi
La ricostruzione dell’Aquila passa anche da Roma. Il consiglio comunale della città abruzzese si è infatti tenuto a Piazza Navona, per protesta contro il silenzio sceso sui mille problemi del dopo-terremoto. Cittadini ed istituzioni locali insieme per ritornare sotto i riflettori.
Solo pochi giorni fa una grande manifestazione all’Aquila per protestare contro il ripristino della tassazione sui terremotati. Poi l’invito-provocazione del sindaco Massimo Cialente ai direttori delle maggiori testate nazionali ad andare a vedere con i propri occhi cos’è la realtà aquilana, dietro le cortine fumogene della ricostruzione-lampo. A loro, martedì scorso, aveva detto: l’Aquila rischia di essere una nuova Pompei. Ed ora la protesta arriva nella capitale: la gran parte delle loro piazze storiche è ancora inagibile e, per un giorno,gli aquilani si sono impossessati della piazza barocca romana a due passi dal senato. Dall’improvvisato tavolo di un consiglio comunale all’ombra della fontana del Bernini, il sindaco Massimo Cialente, attorniato dagli altri amministratori dei comuni del cratere, ha pronunciato un accorato discorso.
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