Articolo 21 - CULTURA
Lirica, il decreto Bondi è legge
di redazione
"James Bondi ha ucciso la lirica" così i lavoratori della Scala aprono oggi sul loro blog. Infatti nonostante le proteste e le resistenze messe in atto dentro e fuori il Parlamento, alla fine il contestato “ decreto Bondi” sul riordino degli Enti lirici, ieri ha avuto la meglio e ieri è stato approvato i via definitiva al Senato con 150 voti favorevoli e 112 contrari, dopo due ore complessive di discussione e nonostante i 53 emendamenti presentati dall’opposizione. Il decreto così com’è passato prevede un riordino dei bilanci delle 14 fondazioni liriche italiane attraverso una serie di misure radicali: non più assunzioni a tempo indeterminato e blocco del turn over, premi ai cosiddetti enti “virtuosi", stretta sulla contrattazione integrativa. La lirica si dichiara sul piede di guerra e già ieri i lavoratori della Scala hanno inscenato l’ennesima protesta. E se da una parte l’IdV grida all’ennesimo pasticcio messo in atto dal Governo, dall’altra il senatore Vincenzo Vita è certo che il decreto non reggerà di fronte al parere della consulta: “Come volevasi dimostrare – ha dichiarato Vita- governo e maggioranza si sono organizzati in modo ineffabile per tutelare il decreto legge sulle Fondazioni Lirico-sinfoniche. Un testo, ancorche' arato dagli emendamenti dell'opposizione, corsi tra il Senato e la Camera, grave e sbagliato. Tra l'altro, come abbiamo sottolineato ancora nell'atto conclusivo, viziato da evidenti aspetti di incostituzionalita', a cominciare dalla soppressione di fatto del ruolo delle regioni. Difficilmente, dunque, l'articolato reggera' di fronte ai probabili ricorsi alla Consulta. Una brutta pagina, che danneggia lavoratrici e lavoratori, e mette a repentaglio la nostra vita culturale".
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