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Il 9 luglio silenzio della rete, per evitare che possa essere un silenzio definitivo
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di redazione

Il 9 luglio silenzio della rete, per evitare che possa essere un silenzio definitivo

Dopo l’esperienza comune fra Lettera 22, Reporter Senza Rete e Articolo 21 per la campagna di comunicazione della manifestazione del 1 luglio a Piazza Navona, le tre associazioni unite hanno lanciato oggi, durante una conferenza stampa, in collaborazione con la FNSI “La giornata del silenzio della rete”. La protesta contro il ddl Alfano, dopo la manifestazione,  si protrarrà in forme e modi diversi: giornali e testate web  listate a lutto, il giorno 9 – appunto - la  giornata del silenzio. Infine il 29 protesta davanti alla Camera per l'inizio della discussione sul decreto intercettazioni.

"Pensiamo che sia importante anche l'adesione di  quelle redazioni “sommerse”,  spesso informali, che costituiscono l'informazione diffusa nel nostro Paese e che in gran parte viaggia sul web. Un mondo però che, proprio per questa sua specificità, spesso  si astiene da queste forme di protesta. – recita l’appello dei promotori lanciato sul web -  “Questa volta non sarà così. Non  pubblicheremo nulla il giorno 9 se non le nostre considerazioni sulla legge bavaglio. In questo modo sarà chiaro che anche realtà minori o poco conosciute, alternative e diversificate ma di qualità, sono  buona parte della spina dorsale dell'informazione in Italia, dove non esistono solo  grandi quotidiani o grandi reti televisive. La minaccia del ddl - conclude l'appello - riguarda tutti e dunque anche chi non lavora in un giornale, non ha una posizione contrattualizzata,  non si riconosce nel sindacato o non si sente rappresentato  dalla protesta. Chi è  meno tutelato di altri ma altrettanto colpito nella sua dignità professionale e nella qualità del suo lavoro.

Per Emanuele Giordana  portavoce di Lettera 22 ""Il 9 lugliol'Italia deve fermarsi a pensare cosa significa imbavagliare le Tv, le radio, la carta stampata ma anche la Rete nelle sue forme piu' diverse, diffuse, sommerse. Dobbiamo evitare che con la diffusione, sempre rimandata, della banda larga in Italia aumenti la volontà di bavaglio per tutte le forme di espressione e di libertà sinora garantite dalla Rete".
"Come Articolo 21 – afferma il portavoce Giuseppe Giulietti -  decidiamo di stare in silenzio nei giorni dello sciopero per impedire che il silenzio possa essere definitivo".
“I nostri colleghi, amici, iscritti  e simpatizzanti di Reporter Senza Rete – conclude il portavoce dell’associazione Giorgio Santelli - si asterranno dal lavoro nelle redazioni in cui svolgono la professione anche se con contratti anomali e sottopagati. La protesta deve essere globale. Il ddl Alfano colpisce chi ha garanzie. Figuriamoci cosa potrà essere mai per chi lavora essendone privo, specie nelle redazioni locali, ricevendo 2 euro e mezzo per ogni pezzo".

All’appello, in poco tempo, hanno già aderito, tra gli altri, Amisnet, Libera.Tv, NTNN, Afgana, Notiziario delle associazioni, Valigia Blu, Teatro e critica, Altra Tv, Perlapace,  Libera Informazione, Peacereporter, Un ponte per…, Osservatorio Iraq, Intersos, Agimondo, Migrare, Esplorando Roma, Radiopopolare Roma ed altre centinaia di esperienze sul web, comprese anche decine di Blogger.

Per informazioni: Lettera 22 (3492118755) Art. 21 (392 5082113) Reporter Senza Rete (392 5082277)
www.lettera22.it - www.articolo21.org - www.reportersenzarete.org


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