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Articolo 21 - CULTURA
Da Senigallia per la pace
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di redazione*

Da Senigallia per la pace Duecento persone tra rappresentanti di enti locali, associazioni, persone si sono incontrate a Senigallia per preparare insieme la prossima Marcia per la pace Perugia-Assisi, che arriverà al suo cinquantesimo anniversario il 25 settembre del 2011. “Agire è quello che serve” a partire dalle proprie città con laboratori, incontri, coinvolgimento delle scuole, sensibilizzazione dei media... In questi cinquant’anni, da quando Aldo Capitini ideò la prima marcia il 24 settembre del 1961, il modo di parlare e di pensare alla pace è cambiato, ed ora –è il caso di ribadire- “Abbiamo bisogno di un’altra cultura”, abbiamo bisogno di interrogarci sul significato profondo delle parole chiave che hanno tracciato il percorso dell’ultima Perugia-Assisi del 16 maggio: violenza, mafie, censura, razzismo, guerra, egoismo, paura.
“Contro la crisi più grande” è stato il titolo del 28° Seminario nazionale della Tavola della pace, in collaborazione con il Comune di Senigallia e la Provincia di Ancona, e la “crisi più grande non è solo quella economica, ma è una crisi culturale, di valori”. Il 2 e 3 luglio, la rotonda a Mare si è vestita dei colori dell’arcobaleno e il grande striscione “Crisi? Tagliamo le spese militari!” ha sintetizzato un concetto più volte espresso da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace: “E' tempo di cambiare il modo di spendere i nostri soldi. E di costruire un nuovo sistema di sicurezza che metta al centro la sicurezza umana, la sicurezza delle persone e non più la mera difesa di confini e di interessi nazionali sempre più incerti. Per combattere, con le armi giuste, i veri nemici del nostro tempo: la povertà, il cambio climatico, le disuguaglianze e le ingiustizie. Le domande sono molte. Mancano i fondi per la polizia e la magistratura impegnata nella lotta alle mafie, per lottare contro la povertà, la disoccupazione e l'esclusione sociale, per restituire dignità a tutti quelli che l'hanno persa, per gli enti locali e i loro servizi alla persona, per gli asili, per la scuola, per l'Università, per la cultura, per la ricerca, per fare spazio ai giovani, per garantire il diritto alla salute, per ricostruire l'Aquila e per mettere in sicurezza tante parti del nostro bel paese colpite dalla speculazione e dall'incuria. Possiamo continuare a spendere 23-25 miliardi all'anno senza chiederci come e perché? ".
Contemporaneamente al seminario nazionale, la festa di Caterpillar "L'amore vince sempre" ha visto grande partecipazione, nonostante il caldo afoso, soprattutto durante l’asta del Caterraduno organizzata con Libera per raccogliere fondi per una nuova cooperativa “Sole terre confiscate alle mafie”. Da Senigallia le basi per un nuovo futuro e per un rinnovato impegno di pace.

da Perlapace.it

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