di RSU Agile-Eutelia Roma- Fiom CGIL Roma Sud
Le lavoratrici e i lavoratori Eutelia/Agile di Roma in presidio permanente dal 28 ottobre ringraziano tutti i lavoratori che hanno espresso solidarietà alla loro vertenza e per la vile aggressione padronale subita la notte tra il 9 e 10 novembre quando all’alba una squadraccia di una quindicina di uomini capitanata dall’ex amministratore delegato di Eutelia Agile, Samuele Landi, ha fatto irruzione nella sede romana di Eutelia, che fa parte del gruppo Omega, presidiata dai lavoratori. Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi. L’immediato arrivo delle forze dell’ordine, chiamate dai lavoratori, ha evitato il peggio visto l’atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi.
La nostra vertenza non ha nulla a che vedere con la crisi economica ma è frutto di una speculazione finanziaria attuata da falsi imprenditori con l’unico scopo di arricchirsi in fretta e scaricare i costi prodotti sull’intera collettività.
Siamo stati derubati di TFR, lavoro e soprattutto dignità. Non percepiamo stipendio da diversi mesi e non abbiamo alcuna prospettiva futura. Siamo stati ceduti ad una società fantasma solo per ripulire i bilanci fallimentari di Eutelia. Dopo soli 4 mesi dalla cessione di ramo d’azienda ad Agile viene aperta una procedura di licenziamento collettivo per 1200 su 1900.
Martedì 17 novembre siamo in piazza per una grande manifestazione che vede coinvolte tutte le aziende del gruppo Omega S.p.A.
Crediamo che la partecipazione alla nostra manifestazione di lavoratori che vivono in aziende con CIGS e Mobilità dia forza e visibilità all’azione di tutte le vertenze dell’area romana, che sono sempre più numerose e che non hanno la giusta rilevanza nell’informazione.
Riteniamo che con questa manifestazione unitaria potremo fare emergere il disagio delle singole voci affinchè si levi un unico coro di rivendicazioni teso a salvaguardare l’occupazione, il diritto e la dignità del lavoro.