di Beppe Giulietti
da blitz.it Berlusconi ha avuto la fiducia, ma da oggi inizierà il processo di sfiducia, nel paese, ma anche in Parlamento.Tra lui e Fini non c’è stata alcuna ricomposizione, anzi. Per conquistare la fiducia Berlusconi ha copiato un vecchio discorso di qualche sottocapo doroteo della dc degli anni settanta-ottanta, quando si susseguivano i governicchi balneari, appesi ogni giorno alle bizze dei partiti, delle fazioni, dei singoli. Da oggi è comunque morto il sogno berlusconiano quello della immortalità, politica e non solo.
L’uomo che non vuole sentire la parola no, ha dovuto piegare il capo al teatrino della politica, quello che voleva distruggere. Di questo teatrino, come ha detto con efficacia Bersani, è oramai diventato l’impresario.Non sappiamo quanto durerà questo giocattolo rappezzato alla meno peggio, ma sicuramente non molto.Si voterà dunque? Non è detto, perchè i duellanti si scambieranno il cerino per scaricare le responsabilità sull’odiato nemico alleato.Crediamo di conoscere abbastanza bene Berlusconi per sapere che, già nelle prossime ore, si dedicherà ad una sorta di campagna mediatica forsennata, nel tentativo di recuperare nei sondaggi. Al voto andrà solo quando avrà la ragionevole certezza di stravincere sia alla Camera sia al Senato e senza pagare un tributo eccessivo alla Lega che già pregusta un bel bottino a spese del vecchio Silvio. Sino a quando questo non accadrà, Berlusconi non reclamerà il voto.
Era uno spettacolo, oggi in aula, ammirare i ministri Frattini e Tremonti, trasformati in badanti, che cercavano di placare le furie del capo, preoccupate che l’amico presidente non svestisse gli abiti di un Rumor, già presidente del Consiglio di fede dorotea, per riprendere quelli di un moderno e aggressivo capitan Fracassa.Nel frattempo si dedicherà al suo sport preferito che è quello di controllare tutte le principali postazioni mediatiche premessa indispensabile per sferrare l’assalto finale. Non a caso, e qui diamo una notizia in anteprima per Blitz, si stanno moltiplicando le voci relative ad una imminente uscita di Masi dalla Rai. Al suo posto dovrà andare solo e soltanto chi si assumerà l’incarico di tagliare quelle teste che non piacciono al presidente padrone.Il voto di fiducia di oggi non ha chiuso una fase, neppure quella dei dossier, dei veleni, dell’uso dei servizi deviati.Ci sarà una breve pausa, poi tutto ricomincerà drammaticamente come prima, anzi peggio di prima.