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Nobel a Liu Xiabo. Uno schiaffo alla Cina?
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di Roberto Reale*

Nobel a Liu Xiabo. Uno schiaffo alla Cina?

Qualche giornale italiano ha scritto che il Nobel a Liu Xiaobo e' uno schiaffo alla Cina. Non sono del tutto d'accordo. Per un paio di ragioni. La prima e' che, se di schiaffo si tratta, questo riguarda anche noi. Per decenni gli occidentali hanno fatto ottimi affari con Pechino fregandosene allegramente dei diritti umani dei cittadini cinesi. Solo l'altro ieri il primo ministro Wen Jabao si e' incontrato con Berlusconi promettendo un incremento straordinario dei commerci fra i due paesi. Il comitato del Nobel ha ricordato invece  a tutti noi  che non si vive di solo denaro, che i diritti umani sono universali, che non possiamo continuare a chiudere gli occhi pensando che noi siamo uomini di serie A mentre i cinesi sono gente di serie B.
La seconda ragione per cui non sono convinto che quello che arriva da Oslo sia uno schiaffo alla Cina e' legata alla contingenza internazionale attuale. Di sicuro le autorita' di Pechino nei prossimi giorni accentueranno le loro pratiche repressive, faranno la faccia feroce. Ma fra qualche mese cosa accadra'? Liu Xiabo e' stato condannato a 11 anni per aver scritto cose sgradite al regime e al partito comunista al potere. Merita la liberazione. In internet sono in tanti a chiederla con convinzione. E' giusto farlo. Ma al di la' di questo c'e' un punto di merito. La Cina negli scorsi anni ha dato spazio agli investimenti occidentali, oggi invece e' lei stessa che espande la propria influenza economica sul resto del pianeta. Dal comitato del Nobel e' arrivato un messaggio che e' rivolto alle autorita' cinesi come  a tutti i potenti della terra: nel mondo non deve essere libera solo la circolazione delle merci ma anche quella degli uomini e delle loro idee. Il governo  di Pechino e' davanti a un bivio. Se vuole realmente contare come seconda o prima potenza mondiale deve cambiare, superare le proprie anacronistiche (viste le aspirazioni)  arretratezze, aprirsi. Per questo motivo questo Nobel più che uno schiaffo mi sembra una sfida positiva. Ci sono speranze concrete che possa produrre, nel tempo, dei cambiamenti importanti. E' il momento di fermare il cinismo degli affaristi ciechi che vogliono opprimere tutti, non solo la gente che vive a Pechino e dintorni. L'assegnazione di questo Nobel per la Pace  e' una delle più belle notizie degli ultimi tempi, da' una scossa positiva a tutti noi. Non dobbiamo perdere questa occasione.

* Autore "Doppi Giochi. Censura e liberta' di espressione in Cina"


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