di Reporter senza rete
Questa volta la violenza nello stadio di Genova è d’importazione, e le immagini dei filonazisti serbi che oltre che impedire lo svolgimento dell’incontro, hanno scatenato la guerriglia fino a notte alta, hanno fatto il giro del mondo. Tutti i Tg le ripropongono in apertura, tranne il TG 5 che privilegia i minatori cileni. Studio Aperto e TG 4- che ospita per telefono il sottosegretario Mantovano - , non riportano le critiche per le eventuali responsabilità delle forze dell’ordine italiane, come fanno il Tg 3, Tg 5, Tg 2 e Tg 1fin dai titoli. Il Tg La 7 è forse il più completo, con più di sette minuti dedicati all’argomento. Nel commento abbiamo sentito un grande uomo di sport, che oggi si occupa per la Federazione Gioco Calcio delle politiche su giovani e scuole: si tratta di Gianni Rivera con cui abbiamo discusso più in generale dello stile gridato e aggressivo predominante non solo nel tifo, ma anche in politica.
Stasera facciamo i complimenti al Tg 3 che nella scaletta dei titoli, realizza una gerarchia corretta ed esaustiva dei principali fatti: oltre Genova, le polemiche sul provvedimento del Direttore generale Masi contro Santoro; la politica , con l’accordo nel centrodestra per le presidenze delle commissioni ma anche lo smarcamento di Fini sulle alleanze per le prossime amministrative; i minatori cileni finalmente in buona parte già fuori dalla caverna a – 630 metri; il probabile blocco della discussione della riforma Gelmini dell’Università per la mancanza dei fondi per i ricercatori; la denuncia della Caritas sull’aumento della povertà in Italia: più di 8 milioni i concittadini sotto la sua soglia.
Il Tg 1 questa sera presenta due servizi “verdi”: la denuncia del WWF sul consumo eccessivo che stiamo facendo del pianeta, e l’attenzione nei consumi ai prodotti ecologici e al rispetto dell’ambiente nelle pratiche domestiche. Ma non finisce qui: la testata di Minzolini diventa anche animalista, con un servizio sugli animali senza padroni che alcuni comuni osteggiano, ma che le leggi nazionali proteggono. Ci stavamo quasi ricredendo su tutte le critiche che tempestano il Direttorissimo; Minzolini se ne è reso conto, e ci presenta un determinante servizio sui soft drink a basi di spumante di Asti.
Il TG 2 ci porta negli States e ci parla della discesa in campo dei comici nell’imminente campagna elettorale di medio termine. Chiudiamo con il Tg 5 che non riesce, a nostro giudizio, a rendere pertinente il parallelo tra i minatori tornati alla luce dopo sessantasette giorni sotto terra, e gli esuli del grande fratello, che tornano alla libertà dopo essere stati “eliminati”.
Il Commento di Gianni Rivera, ex calciatore e dirigente FIGC
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Questa volta la violenza l’abbiamo importata, ma è un fenomeno anche … endogeno. Lei che è anche una carica importante per quello che riguarda la Federazione Gioco Calcio sui giovani e sulle scuole come pensate che si dovrà fare per invertire, anche nello sport, questa tendenza alla violenza nella nostra società?
“ Bisogna innanzitutto cercare di capire che cosa è successo davvero, perché l’impressione che si ha avuta è che questi non fossero interessati al calcio, ma fossero interessati solo a lanciare messaggi al governo serbo, non essendo d’accordo con la linea che sta seguendo. Questi soggetti hanno dato proprio l’impressione di voler fare delle battaglie di altro genere. Lo sport – secondo me- era solo una scusa, un pretesto, un posto dove potevano far parlare di loro in modo evidente. In questo senso ci sono riusciti”.
A suo giudizio, anche per le violenze che accompagnano alcuni episodi sportivi in Italia può valere la stessa considerazione, ovvero un palco dove si possono evidenziare e far esplodere tensioni che hanno un'altra origine?
“Giornali e televisioni parlano immediatamente delle cose legate allo sport, c’è quindi un rimbalzo di popolarità … garantito. Non so se fanno questi calcoli, ma così è”.
Passando, nella dalla sua esperienza e valutazione, dallo specifico mondo del calcio al mondo dei media. Media e calcio, Tv e calcio, fanno abbastanza per capire che mondo è il loro e quali rischi contiene? Oppure sono dei megafoni che amplificano tutto, anche la tendenza alla violenza o all’estremismo verbale o del gesto?
“Non so se accada all’interno delle tifoserie. Credo che all’interno delle tifoserie si possano inserire soggetti che sfruttano queste cose per far fare della politica, ed è per quello che cercano spazi nello sport per poi andare sulle prime pagine dei giornali e telegiornali. Il ritorno è garantito. Forse l’ambiente sportivo dovrebbe difendersi di più, ma non è facile capire che gruppi di “cosiddetti” tifosi possano trasportare atti violenti d’abbaglio”.
Rivera, oltre che un grande uomo di sport lei è un uomo politico italiano. Non pensa che sia possibile assimilare la violenza verbale, l’animosità che aleggia nell’ambito della politica, ad quella presente in altri segmenti della società, per esempio lo sport?
“Beh, nella situazione attuale tutti urlano. Evidentemente credono che sia l’unico modo per farsi ascoltare. Se si spiega una tesi con un ragionamento normale, anche se sarebbe in linea con le cose da farsi, gli viene dato poco spazio. Magari chi urla cose insensate si prende uno spazio, mentre chi dice cose sensate, ma senza urlare, ne ottiene molto meno”.
Rivera, nella sua funzione all’interno della Federazione Gioco Calcio su scuole, calcio e ragazzi, ha qualche idea ha qualche idea particolare?
“Non penso ci voglia niente di particolare. Credo che molte cose le abbiamo già fatte, o stiano provando a farle. A livello giovane, nello sport, in particolare nel calcio, bisogna puntare a mettere in evidenzia i talenti più che l’aspetto fisico. Perché il calcio sia divertente bisogna che venga giocato bene, e non è solo col fisico che viene giocato bene, ma con i piedi buoni. Bisogna puntare a giocatori con talento calcistico e solo dopo puntare a migliorarli sul piano fisico. Negli ultimi anni si è fatto il contrario …”
Quindi bisogna pensare più al cervello e non soltanto alla massa muscolare?
“È più importante il cervello per via del fatto che mette in evidenzia il talento che non l’aspetto fisico”.