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Acqua privata? Federconsumatori pronta al referendum abrogativo
di Redazione
Mentre alla Camera si sta procedendo ad apporre la fiducia sul decreto legge che di fatto consente di privatizzare il sistema dei servizi, in particolare il servizio idrico, non si fermano le iniziative di protesta. Una delegazione del Forum italiano dei movimenti dell'acqua, con le mani dipinte di blu, sta manifestando di fronte a Montecitorio. Federconsumatori, invece gioca d'anticipo, e lancia il referendum abrogativo.
Il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti sottolinea la gravità della vicenda non solo per la modalità di approvazione del decreto ma per il merito dello stesso.
"Non porteranno benefici al consumatore, laddove si è privatizzato le tariffe sono aumentate ma il servizio è rimasto pressochè lo stesso." Questo dipenderebbe dal fatto che nonostante la gestione privata gli investimenti sono carenti. " Mancano i depuratori- sostiene Trefiletti- manca il rinnovamento delle condotte, si continua a perdere il 40% della risorsa, un peggioramento della qualità del servizio."
Su tutto poi pesa la criminalità organizzata. "Nelle regioni meridionali la criminalità guadagna di più con la mancanza dell'acqua perchè si va con le cisterne a vendere l'acqua che manca."
Dunque se dovesse passare il decreto, cosa che avverrà oggi, Trefiletti annuncia che i gazebo per la raccolta firme sono già pronti a partire.
Un' inversione di tendenza rispetto ada altre dimensioni europee, come per esempio Parigi, dove dal privato si è tornati al pubblico. Ma si sa, nell'ultima fase le inversioni di tendenza sono ormai la regola e non più l'eccezione.
Il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti sottolinea la gravità della vicenda non solo per la modalità di approvazione del decreto ma per il merito dello stesso.
"Non porteranno benefici al consumatore, laddove si è privatizzato le tariffe sono aumentate ma il servizio è rimasto pressochè lo stesso." Questo dipenderebbe dal fatto che nonostante la gestione privata gli investimenti sono carenti. " Mancano i depuratori- sostiene Trefiletti- manca il rinnovamento delle condotte, si continua a perdere il 40% della risorsa, un peggioramento della qualità del servizio."
Su tutto poi pesa la criminalità organizzata. "Nelle regioni meridionali la criminalità guadagna di più con la mancanza dell'acqua perchè si va con le cisterne a vendere l'acqua che manca."
Dunque se dovesse passare il decreto, cosa che avverrà oggi, Trefiletti annuncia che i gazebo per la raccolta firme sono già pronti a partire.
Un' inversione di tendenza rispetto ada altre dimensioni europee, come per esempio Parigi, dove dal privato si è tornati al pubblico. Ma si sa, nell'ultima fase le inversioni di tendenza sono ormai la regola e non più l'eccezione.
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