di Reporter senza rete
Confrontate i titoli del TG 5 e del Tg 1; non aggiungiamo nulla, né, tantomeno un giudizio di merito. Sono solo, praticamente identici. Il lodo Alfano, con la retroattività approvata anche dai finiani, è presente in tutti i TG, ovviamente con sfumature e commenti diversi. IL TG 2 stasera un po’ troppo squilibrato a favore della rinnovata alleanza tra PDL e finiani.
Ancora tanta, tantissima attenzione su Avetrana; Emilio Fede critica l’eccesso mediatico, accodandosi lui stesso. Il TG 3 ci offre un tris di cronaca a base di incidenti tra pastori e forze dell’ordine a Cagliari, di nuove tensioni a Tezigno per il problema discariche, di scontri di piazza in Francia, alla sesta giornata di sciopero generale contro la riforma dell’età della pensione.
Il TG 4 stasera è particolarmente in vena di censure; nell’ordine, contro gli abitanti del Parco del Vesuvio che si oppongono al legittimo sversamento dei rifiuti in discarica, ancora una volta contro le intercettazioni che investono milioni di italiani, contro chi ha messo in dubbio la legittima vittoria di Cota in Piemonte e, soprattutto contro il giornalismo di Report sulla vicenda Antigua-Premier. Per tutti i responsabili, un solo sostantivo: vergogna!
La vicenda che ha animato il quotidiano dibattito sulla e dentro la Rai, ovvero il programma di Fazio e Saviano con, tra gli ospiti previsti, Benigni, “a rischio” per decisione del Direttore Generale Masi, è presente in un servizio del TG 3 e soprattutto nel TG La 7, che ospita in diretta l’intervento di Roberto Saviano. Si ha l’impressione che in sostanziale assenza di concorrenza, Enrico Mentana sia in grado di fare un “colpaccio” una sera sì, l’altra pure. Nel commento abbiamo sentito uno dei protagonisti della querelle odierna animata dal Direttore generale Masi: Loris Mazzetti, storico curatore dei programmi di Biagi e ora di quelli di Fazio, tra cui il contrastatissimo “Vieni via con me”.
Il superenalotto risolve tre volte a settimana il problema dell’ultimo titolo per Tg 1 e Tg 5; anche stasera ne abbiamo avuto la conferma. Ed in tempo di crisi, il Paese ha bisogno di certezze.
Il Commento di Loris Mazzetti, curatore del programma "Vieni via con me"
Loris Mazzetti, ma possiamo dire “dacci oggi il nostro Masi quotidiano?”, nel senso che oramai il nostro Direttore Generale è più presente nelle pagine di cronaca, di commento e anche di polemica politica, di un personaggio del Grande Fratello….
“Assolutamente sì, ma anche presente in televisione tra Paragone e Vespa: mi pare sia diventato una “vedette” televisiva. Io lo preferirei di più nella stanza dei bottoni, con il ruolo di editore che mette in onda i programmi e che non li disfa”.
Veniamo alla vicenda del giorno, ma che cos’è: è una tempesta in un bicchiere d’acqua oppure esiste un “caso Benigni”.
Io non credo che esista un “caso Benigni”. Esiste un “caso Saviano”, perché il problema è Saviano, non è Benigni: il problema è cosa potrebbe dire Saviano nel suo programma, fatto insieme a Fabio Fazzio, “Vieni via con me”. Benigni diventava il grande protagonista della prima puntata. L’hanno messo tutti quanti sul piano economico, ma il problema non sussiste perché quei soldi la rete ce li ha: si è trattata di una proposta fatta dalla Rai ad un signore che avrebbe anche lavorato gratuitamente pur di partecipare a questo programma. Io credo che non sia giusto e che abbia ragione il nostro direttore Ruffini: Rai 3 deve essere uguale a Rai 2 e Rai 1; se Benigni va a Rai 1 e viene pagato, non vedo perché debba andare a Rai 3 e lavorare gratuitamente”.
Parliamo un attimo di queste cifre: sarebbe interessante sapere quanto vengono pagati i cachet di altri personaggi, magari dello spettacolo, magari internazionali, in comparsate tipo Sanremo; anche su questo ci dovrebbe essere una politica complessiva della struttura radiotelevisiva pubblica.
“Sicuramente. Ecco un esempio: Jennifer Lopez è stata la protagonista dello scorso festival di Sanremo ed è stata pagata … (voci, tamtam dicono) 350, 400 mila Euro. Teniamo presente che Jennifer Lopez ad una mia trasmissione “Che tempo che fa”, noi l’abbiamo rifiutata a 250 mila”.
A non voler apparire particolarmente Catoni o censori, comunque, per quello che riguarda il servizio pubblico,tu sei un notissimo operatore, costruttore di grandi programmi, non ti sembra che queste cifre per il servizio pubblico siamo … troppo elevate, visti i tempi?
“Assolutamente, ed infatti da noi Roberto Benigni veniva ad una cifra ben più bassa rispetto alla sua partecipazione in Sanremo e rispetto alla cifra che lui aveva preso quando partecipò, qualche anno fa, al programma di Adriano Celentano. Con una differenza importante poi: con Celentano lui acquisiva i diritti, mentre con noi i diritti di sfruttamento rimanevano tutti con la Rai”.
Per concludere: questa baraonda è finita, o questo programma continua ad essere a rischio?
“Il programma è ancora, assolutamente, a rischio: una percentuale che potrei fornire è che ha il 99% di non andare in onda. Aggiungo che un programma di questo genere deve andare in onda con il consenso dell’editore, Non può l’editore esser contro ad un suo programma. C’è in gioco la nostra professionalità, e c’è soprattutto in gioco la vita di un uomo. Non dimentichiamoci come sta vivendo Roberto Saviano”.