di Elisabetta Viozzi
“Un anno di vita e morte nelle carceri italiane. Da Stefano Cucchi a tutti gli altri." Il titolo del rapporto di Antigone prepara a quel che leggeremo nello studio: un incubo chiamato carcere, dove si muore e si vive di sovraffollamento e abbandono. E anche, forse, di botte. Un anno fa infatti moriva Stefano Cucchi.
Ecco come si vive e si muore nei 206 istituti di pena italiani secondo Antigone: presenti quasi 70.000 detenuti, a fronte di meno di 45.000 posti letto regolamentari. Altissimo il numero di decessi: 113, nel 2009, di cui 72 suicidi, 18 da causa ancora da accertare, 22 per malattia e uno per omicidio. Nei primi sei mesi del 2010 i suicidi sono stati già 55, colpa anche delle «carenze del personale penitenziario», scrive lo studio. Sotto organico infatti tutte le figure del sistema carcere: dai magistrati di sorveglianza agli educatori agli assistenti sociali. Dietro le sbarre invece oltre 25.000 immigrati, il cui numero, secondo l’associazione è in continua crescita a causa delle leggi che puniscono l'inottemperanza dell'obbligo di espulsione e prevedono aggravi di pena per i recidivi». Scorrendo ancora il rapporto emerge che il 43,7% dei detenuti è imputato, mentre sono oltre 15.000 i detenuti in attesa di giudizio, record assoluto in Europa.
Ascolta il servizio con intervista a Patrizio Gonnella, presidente di Antigone