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L'Aquila: se polizia e cittadini contestano Berlusconi
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di redazione

L'Aquila: se polizia e cittadini contestano Berlusconi

Non un comitato d’accoglienza con fiori e striscioni, ma qualcosa di molto diverso è quello che attende, domani a L’Aquila il premier, Silvio Berlusconi. lui dai luoghi del terremoto manca da gennaio e domani dovrebbe farvi ritorno per la consegna dei riconoscimenti di Protezione Civile ai vertici delle forze di Polizia, in riferimento al servizio svolto nel post terremoto. Eppure sono proprio le rappresentanze sindacali delle stesse forze di polizia le prime ad annunciare possibili forme di contestazione al presidente del Consiglio e lo fanno nella giornata di oggi, con una nota congiunta e sottoscritta da tutte le sigle. “… i poliziotti aquilani – si legge nella nota- cioe' coloro che mentre vivevano la tragedia sulla loro pelle e su quella dei propri congiunti hanno generosamente prestato servizi e soccorso alla popolazione tralasciando i loro problemi, comuni a tutti i concittadini, ancora oggi, sono costretti a lavorare ammassati e dimenticati in malsani ambienti di fortuna''. Le sigle sindacali di categoria accusano ''il Governo in carica di aver cercato di accreditarsi tantissimi meriti sulla ricostruzione, sinora solo virtuale, a danno anche dell'immagine della popolazione aquilana, non risparmiando figuracce neanche in merito alla ricostruzione degli edifici strategici, come lo stabile della Questura, luogo preposto alla pianificazione e al coordinamento della sicurezza di tutta la provincia''. Toni duri che rimandano alle tensioni dei mesi scorsi, ma che finora avevano visto come unici protagonisti i comitati cittadini e la società civile: “Dopo aver avuto la fiducia a governare da parte dei cittadini - concludono i sindacati di Polizia Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl P. di S. e Coisp- grazie alle campagne elettorali fatte sulla pelle dei terremotati all'Aquila e sulla sicurezza dei cittadini, lo Stato ora e' in affanno per nascondere i fallimenti sull'uno e sull'altro fronte''.
Viene allora da chiedersi: se i sindacati delle forze dell’ordine sono in agitazione, come si comporteranno di fronte alle quasi certe manifestazioni di protesta promesse anche dai comitati aquilani? "Berlusconi non si fa vedere all'Aquila da gennaio, nonostante mesi di mobilitazione, manifestazioni a L'Aquila e a Roma, manganellate. E ora torna quando la ricostruzione è ferma, stiamo ripagando tasse e mutui, dovremo ripagarci anche le case 'E' mettendoci i soldi di tasca nostra, non c'è una legge né una certezza per l'economia e il lavoro", scrivono sul loro blog i cittadini del comitato 3e32, che sottolineano: “L'unico messaggio che abbiamo per Berlusconi è: torna quando avremo visto i fatti". Mentre cresce, proprio fra i comitati, la mobilitazione in vista della grande manifestazione del 20 novembre che chiamando a raccolta tutta la società civile vuole sottolineare ancora un avolta la beffa di una ricostruzione che non c’è.

 


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